ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Il cane Yago salvato dopo trenta ore: "Ho trovato tantissimi angeli"

Marina racconta l’attesa, le ricerche e il salvataggio del suo boxer e la mobilitazione di Torre di Palme "Devo ringraziare davvero tutti, la cura di Samuele De Filippo e dei vigili del fuoco mi ha commosso"

Il cane boxer Yago è rimasto per 30 ore in una scarpata: è stato salvato grazie ai droni e ai vigili del fuoco

Il cane boxer Yago è rimasto per 30 ore in una scarpata: è stato salvato grazie ai droni e ai vigili del fuoco

Fermo, 14 giugno 2025 – Yago non immaginava che la sua voglia di avventura gli costasse tanto. C’è voluto un drone magistralmente pilotato e una squadra dei vigili del fuoco per tirare fuori dai guai un giovane boxer, Yago appunto, dopo 30 ore di attesa e disperata ricerca. Racconta Marina, la proprietaria di Yago: "Eravamo vicino al ristorante La fonte di Mosè, i proprietari ci lasciano giocare nello spazio che c’è e Yago è sempre molto felice. L’altra sera però è passato un gatto e lui ha perso la testa, è scappato via e non l’ho più trovato, sembrava volatilizzato".

È cominciata così una ricerca a tappeto, tutta la frazione si è mobilitata, i volontari animalisti del territorio hanno unito le forze, i titolari del ristorante hanno passato al setaccio le riprese delle telecamere, non c’era traccia del boxer. Da lì la decisione di chiedere aiuto ad un professionista, Samuele De Filippo, con l’aiuto dei droni ha la possibilità di trovare forme di vita nel territorio e da tempo sta dando una grossa mano per ritrovare animali persi: "Abbiamo chiamato Samuele che stavamo ormai perdendo la speranza, racconta ancora Marina, il cane non dava segnali, non si sentivano guaiti, abbai, niente. Io pensavo proprio che fosse morto e mi stavo già disperando. Poi Samuele, che ogni volta che interviene sa esattamente come muoversi, a seconda della situazione, dell’animale, di tutto il percorso. In poco tempo è stato in grado di trovare Yago che era aggrappato sotto la scarpata, se si fosse mosso sarebbe caduto ancora sotto e non si sarebbe salvato. Da lì è partita la corsa contro il tempo".

In poco tempo sono arrivati i vigili del fuoco, con l’aiuto del drone si sono calati nella scarpata e hanno avviato le operazioni di recupero: "Ho trovato tantissimi angeli, ci siamo resi conto che davvero l’unione fa la forza. Quando si mette in piedi una squadra tutto si risolve. Yago ha resistito trenta ore, i vigili del fuoco che si sono calati a prenderli erano prudenti, temevano che l’animale mordesse, spaventato com’era, ma invece lui ha capito benissimo che lo stavano salvando e si è fatto tirare su. Alla fine è stata davvero una festa per tutti, riportare alla vita un animale bellissimo, in condizioni buone nonostante lo shock, molto assetato e stanco ma salvo e non ha avuto bisogno nemmeno delle cure veterinarie", racconta ancora Marina. Erano usciti tutti i clienti del ristorante, il personale al completo, i turisti di quella giornata, tanta gente a fare il tifo per Yago che ha vissuto un’esperienza limite.

"Devo ringraziare davvero tutti, la cura di Samuele e dei vigili del fuoco mi ha commosso, ho pianto di sollievo e di felicità ma anche per la bellezza di quello che abbiamo vissuto, nella forza che i soccorsi hanno avuto, quando si uniscono le forze. Yago ha bevuto litri d’acqua e poi si è ripreso, dopo aver trascorso 30 ore a 20 metri, rischiando di finire nel precipizio, con il tifo di tutti quelli che ci sono stati vicino".