
Romiti, Magalini e Ortenzi
Giulio Magalini, veronese classe 2001 professione schiacciatore, segni particolari: Campione D’Italia con l’Itas Trentino. E’ lui il primo volto nuovo della Yuasa Battery Grottazzolina per la stagione 2025-2026, la seconda consecutiva in Superlega. Porta con sé quel tricolore appena vinto nella sua seconda stagione all’Itas, regolando in finale in quattro set la Lube Civitanova. Coach Massimiliano Ortenzi e il presidente Rossano Romiti hanno confermato di tenere sotto osservazione Magalini da tempo e finalmente c’è stata l’occasione di portare al Paalsavelli un ragazzo che ha indossato la maglia della nazionale italiana in tutti i sui step. Presentato ufficialmente ieri, Magalini ha raccontato la sua storia pallavolistica iniziata piuttosto tardi, intorno ai sedici anni dopo aver iniziato con il calcio. "A quell’età è scoccata la scintilla. Difficile dire perché ho cambiato sport, mio fratello giocava a pallavolo nelle giovanili e in giardino mi ‘costringeva’ a giocare con lui. Nell’anno del primo superiore, con un mio compagno di scuola, abbiamo deciso di provare ed è stato tutto molto veloce, girando anche diversi posti e questo è servito anche per formare il carattere. Trento è stata una grande scuola anche se forse posso dire che lo scudetto lo meritavamo di più l’anno scorso. Eravamo primi meritatamente dalla prima giornata ma alla fine non è arrivato. Quest’anno la scintilla è stata la sconfitta al Mondiale per club e alla fine è stato un bel percorso chiuso con un trionfo. So bene che davanti a me avevo due fenomeni assoluti come Michieletto e Lavia ma l’ho vissuta nel modo giusto dando il massimo e con il giusto agonismo. Ho avuto solo da imparare e ammirare le gesta di quei fenomeni, facendomi trovare pronto fosse stato il mio turno. Come quella domenica al PalaSavelli contro la Yuasa (giocò titolare, timbrando 15 punti, ndr): un pubblico e un calore di quel livello non me lo aspettavo perché non conoscevo Grotta. In battuta facevo fatica a sentire l’arbitro che fischiava. Mi piace sentire la passione e può essere un valore aggiunto che può anche fare la differenza. Personalmente ringrazierò sempre Trento che mi ha fatto vivere un livello internazionale incredibile, una grande esperienza che mi ha portato tanto. Questa scelta arriva al momento giusto secondo me, qui ogni risultato lo si vive al meglio ed è possibile goderselo di più. Un percorso da vivere proprio per la mia crescita".
Una storia incredibile che ne incrocia un’altra, quella di Grottazzolina in Superlega. "Sono felice di iniziare questo percorso, è una storia bellissima quella di Grottazzolina. Si arriva dalle serie minori fino alla massima categoria. Spero di portare la mia professionalità e le mie qualità a questa realtà. L’obiettivo è avere una squadra di personalità e il giusto mix di esperienze e gioventù per essere competitivi al meglio in questo campionato. Non poniamoci limiti e dobbiamo sognare. I miei nuovi compagni? Non li conosco personalmente ma ci sarà modo. Del gruppo dello scorso anno conosco invece bene Comparoni, a lungo in nazionale con me: mi ha parlato benissimo della squadra, della società e dell’ambiente"