Calzaturiero fermano, segnali di ripresa. "Piccoli ordini dalla Russia"

L’imprenditore Marino Fabiani dopo l’Obuv: diversi clienti hanno lasciato acconti, questo ci permette di andare in produzione

Marino Fabiani

Marino Fabiani

Fermo, 25 ottobre 2020 - Sull’Obuv Mir Kozhi di Mosca, la Fiera Internazionale delle Calzature & Cuoio, presso l’Espocentre international è sceso il sipario. Da sempre considerata la vetrina più importante per i calzaturieri del distretto Fermano, vista la grande presenza dei rappresentanti delle aziende all’ingrosso e delle botteghe commerciali della Russia e Paesi limitrofi, quella appena chiusa è stata un’edizione ridimensionata dalla pandemia. Nonostante ciò, come in tante altre occasioni seppur con modi diversi non sono mancati alcuni importanti imprenditori del distretto fermano. Tra questi Marino Fabiani, Giavanni Fabiani e Rodolfo Zengarini oltre a Marzetti del Maceratese, per rimanere nel distretto marchigiano. Presenti anche Pollini Spa dalla Romagna, Roberto Rossi dalla Toscana e Thierry Rabotin di Vigevano. Chiusa l’edizione di ottobre 2020 questo il pensiero di Marino Fabiani che, come accennato, è il veterano dell’Obuv, avendo ricoperto negli anni, incarichi di responsabilità verso il mercato russo.

"Non potendo essere presenti – dice Marino Fabiani – ci siamo organizzati con il cargo Skyline, che ha portato a Mosca i campionari per la stagione primavera estate 20-21. Non nascondo il timore che, causa Covid-19, non venisse nessuno all’Espocentre. I nostri rappresentanti hanno organizzato gli spazi, naturalmente ridotti rispetto al passato, e con grande sorpresa abbiamo appreso che sono stati visitati da diversi buyer e clienti affezionati con i quali collaboriamo da anni". Con quali risultati? "Sono moderatamente soddisfatto: piccoli ordini, ma ci sono stati e questo ci dà speranza per l’immediato futuro, anche perché diversi clienti hanno lasciato l’acconto che ci consente di andare subito in produzione. Certo non è con questo che recupereremo la stagione, ma è evidente che dopo la delusione del Micam e l’esperienza in Turchia, altrettanto deludente, i nostri prodotti a Mosca hanno ottenuto il successo che merita".

Guardando al futuro quali prospettive? "Questo è un primo segnale di una ripresa che sono certo arriverà. I nostri clienti russi ci hanno ancora una volta testimoniato che delle nostre scarpe non possono fare a meno. Io aggiungo che in giro per il mondo – finisce Marino Fabiani con un pizzico di orgoglio, dopo anni di esperienza e sacrifici per far crescere la propria azienda – se vogliono una scarpa elegante e di alta qualità, questa non può che essere italiana e, lasciatemelo dire, magari anche del nostro distretto".