Verde Mare, istanza di dissequestro respinta. Restano i sigilli

L'avvocato: "Faremo ricorso al Riesame". Il presidente del comitato, Fulvio Riccio: "E' la morte della struttura"

Verde Mare, la protesta dei clienti (foto Zeppilli)

Verde Mare, la protesta dei clienti (foto Zeppilli)

Fermo, 16 marzo 2017 – Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo, Marcello Caporale, ha respinto l’istanza di dissequestro del Verde Mare, presentata dal legale della struttura ricettiva, l’avvocato Savino Piattoni. Secondo il giudice l’immobile deve restare a disposizione dello Stato fino a quando non ci sarà il processo e non sarà emessa la sentenza. Dunque il centro vacanza di Marina Palmense, nonostante l’avvicinarsi della stagione calda, resta chiuso.

L’avvocato Piattoni ha già preannunciato il ricorso al tribunale del Riesame: «Nell’istanza di dissequestro avevamo proposto un’amministrazione con un commissario scelto dal tribunale. Sarebbe stata la soluzione giuridica migliore, perché in questo modo si sarebbe evitato il fallimento ed i lavoratori del Verde Mare avrebbero continuato ad avere un impiego. Non stiamo parlando di un conto corrente, che, se dissequestrato, potrebbe essere prosciugato dal titolare, ma di beni immobili che, in ogni caso, alla fine del processo resterebbero intatti a disposizione per essere confiscati. In questo modo si fa morire la struttura: e se poi dovesse esserci l’assoluzione? Chi risarcirà il danno provocato?».

La notizia è stata appresa con grande sconforto dai lavoratori e dagli utenti del campeggio, che venerdì scorso erano giunti a Fermo da tutt’Italia per manifestare a favore della riapertura.  Rammarico anche da parte di Fulvio Riccio, presidente del  comitato Salviamo il Verde Mare: «E’ un provvedimento che non condividiamo e non riusciamo a comprendere. C’erano infatti ampi margini per esprimere un verdetto che tutelasse l’indagine in corso, ma garantisse allo stesso tempo la possibilità per un intero territorio di esercitare la propria funzione turistica. Siamo di fronte alla morte  turistica, sociale ed economica di un’intera area. Tutte le istituzioni locali erano per la riapertura provvisoria». Il sequestro del Verde Mare era scattato a seguito di un’indagine della Procura di Fermo, che aveva mosso nei confronti dell’amministratore del centro vacanze l’accusa di lottizzazione abusiva, in quanto le roulotte dei clienti sarebbero rimaste parcheggiate nell’area tutto l’anno e quindi sarebbero equiparabili a strutture fisse.