Nasce a Campofilone la prima pasta italiana per celiaci, diabetici e sportivi

La firmano Vincenzo e Marco Spinosi e il professor Fabrizio Angelini. Un alimento a base di lenticchie ad alto contenuto di proteine e fibre

La pasta di Campofilone

La pasta di Campofilone

Campofilone (fermo), 4 aprile 2020 Nasce nelle Marche la rivoluzione della pasta, la prima pasta italiana dedicata a celiaci, diabetici, sportivi amatoriali e professionisti. La firmano Vincenzo e Marco Spinosi, celebri per gli Spinosini di Campofilone, e il professor Fabrizio Angelini, presidente della Sinseb (Società italiana nutrizione sport e benessere), che hanno inventato «Fettuccine zero più, una pasta non pasta a base di lenticchie rosse decorticate, specialità alimentare biologica ad alto contenuto di proteine e fibre.

«Le lenticchie rosse e le uova fresche garantiscono un prodotto genuino conservando il sapore della tradizione italiana», spiega il professore che ha prestato gratuitamente la propria consulenza al progetto e che in Italia è una personalità: è anche referente per la nutrizione per la Juventus, l’Empoli e per la Vr 46 Accademy team di Valentino Rossi. «La pasta non è nemica dello sportivo se l’assumi al momento giusto e con una buona quota proteica», dice il professor Angelini che spiega come è nata l’idea: «Da un confronto con Marco Spinosi con la sua azienda marchigiana, una realtà estremamente seria del panorama nazionale. Abbiamo voluto creare un alimento funzionale allo sport, non una pasta con omega tre aggiunti, ma un alimento ad alta concentrazione e completo, pensato per l’alimentazione del paziente diabetico, o in sovrappeso o sportivo. Un alimento che non stimolasse eccessivamente l’insulina, ovvero gli zuccheri, meccanismo che porta a forme di obesità o, nelle donne, a malattie come la sindrome dell’ovaio policistico. Dopo l’allenamento intenso c’è bisogno di proteine, non solo di zuccheri. Avere una pasta con una buona componente proteica significa non alzare la glicemia e fare un pasto completo».

Tra le qualità organolettiche, aggiunge il professor Angelini, le fettuccine più hanno «tenuta, completezza di proprietà e versatilità in cucina. Se prendiamo una qualsiasi pasta ai legumi, dopo un certo minutaggio si rompe o diventa dura. E’ stata quindi una idea felice di Spinosi legare la pasta con le uova, in modo di aumentare la componente proteica. La pasta così diventa più gradevole e tiene la cottura. Una pasta gluten free, valida per il paziente celiaco, per chi è ipersensibile al glutine o ha un’alimentazione vegetariana o vegana e cerca un pasto migliore e completo. Una pasta che controlla anche il colesterolo, adatta per lo sportivo amatoriale o professionista».

E ora cimentiamoci in cucina. Il professor Angelini la mangia regolarmente: «E’molto buona, può essere condita come una pasta normale, senza controindicazoni. Va cotta bene, almeno otto minuti ed è ottima con il sugo di pesce con cui fa un piatto unico e gradevole». Testimone delle fettuccine Spinosi più è Igles Corelli, pluristellato cuoco italiano che ha testato le fettuccine con lo staff del Gambero rosso. Sono nate così le fettuccine risottate con le verdurine trombolotto (un condimento aromatico a base di limone e quattordici erbe aromatiche) e maionese di mandorle. Dice Corelli: «La mia ricerca è volta ad aiutare la gente con ricette buone ma dietetiche, utilizzando le verdure cotte,ma con cotture rapide. Con gli scarti delle verdure faccio un brodo vegetale, lo filtro, lo verso su una padella calda, dove cuocio la fettuccina al modo del risotto, piano piano. Man mano che il brodo evapora, lo aggiungo e porto a fine cottura. In un’altra padella con olio e aglio metto melanzane, zucchine a listarelle, le salto velocemente e le tengo da parte. Quando la fettuccina è arrivata a cottura finale aggiungo le varie verdure e infine, fuori fuoco, condisco con olio extravergine e parmigiano». Altra ricetta semplice, dice Igles, è «il ragù veloce di carne di pollo tagliato a cubetti, da mettere in padella con spicchio di aglio, timo e salvia per otto minuti, fino a che non fa la crosticina, quindi ti toglie la carne e si lascia andare il sugo con pomodoro fresco. Infine si rimette in pentola il pollo per due o tre minuti, con sale e peperoncino e si gettano le fettuccine fino a cottura ultima». Abbiamo creato, dicono VIncenzo e Marco Spinosi, «con il professor Angelini un gusto nuovo, che, proprio come accaduto con gli Spinosini, parte dalle Marche e vada nel mondo con un messaggio nuovo, buono e salutare».