Confindustria Centro Adriatico, Fermo vota la fusione con Ascoli

Ora mancano gli ultimi passaggi dell’iter. Melchiorri: “Presidenza unica, più servizi e risparmi”

Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo

Giampietro Melchiorri, presidente di Confindustria Fermo

Fermo, 26 giugno 2017 – Si va verso la nascita di Confindustria Centro Adriatico. La Giunta della territoriale fermana vota all’unanimità la fusione con Ascoli. “È la dimostrazione di un’associazione compatta che guarda al futuro”, commenta Giampietro Melchiorri, presidente degli industriali fermani. “Volevamo aggregarci e verso l’aggregazione andiamo – prosegue - abbiamo presentato il business plan della newco ‘Confindustria Centro Adriatico’, un organigramma e uno statuto”. “Fermo e Ascoli conteranno uguale, non ci sarà un organo dove una territoriale domina sull’altra; lo stesso presidente sarà a rotazione e il direttore sarà unico”, ribadisce il presidente. L’iter non si chiude con il voto della Giunta fermana, perché è in programma l’assemblea straordinaria, che segue quella ordinaria già svolta per il bilancio. Durante l’assemblea sarà deliberata la costituzione della newco Confindustria Centro Adriatico. A seguire, insieme ad Ascoli Piceno, che completerà nei prossimi giorni il suo iter parallelo, ci sarà la firma dal notaio. Dal giorno dopo nascerà la rappresentanza unica: si svolgerà una assemblea per la nomina del presidente, verrà creato un consiglio di presidenza e ci sarà l’unificazione delle sezioni. Questo tra settembre e ottobre. Il trasferimento del personale alla newco avverrà dopo la chiusura del bilancio, il 31 dicembre 2017. “Le uniche cose che rimangono separate sono i crediti, i debiti, i patrimoni e una rappresentanza leggera”, aggiunge Melchiorri. Lo affianca il direttore Giuseppe Tosi, impegnato da settimane con il collega Luciano Vizioli di Ascoli Piceno per la stesura di statuto e business plan. E Macerata? In Giunta si è discusso anche di questo, soprattutto con la sezione calzaturiera guidata da Enrico Ciccola. “Macerata sappia che noi siamo pronti a stringerci, il posto c’è”, apre Melchiorri. Nel frattempo Confindustria Centro Adriatico rappresenterà 722 aziende e poco più di due milioni di introiti. Tredici saranno i dipendenti dislocati in due sedi. Una struttura snella che ottimizzerà servizi, alcuni fino a oggi acquistati fuori sede, e costi.