Superbonus, l’odissea di una famiglia

L’attore Piero Massimo Macchini racconta l’esperienza vissuta per portare a termine la ristrutturazione di una casa con altre famiglie. Il titolare dell’impresa: "Tante problematiche"

Fermo, 7 aprile 2023 – Si parla dei furbetti del bonus, di chi ha truffato lo stato cercando la strada per il 110 per cento nell’edilizia, di chi ha tentato di approfittarsi di una misura che voleva rilanciare il settore edile dopo gli anni terribili della pandemia. Quasi mai si parla di tutte quelle famiglie, piccoli proprietari e risparmiatori, che hanno provato ad accedere ai bonus, rispettando sempre la legge e finendo incastrati in un meccanismo infernale.

L'attore fermano Piero Massimo Macchini dal 2021 è alle prese con un progetto di ristrutturazione legato al superbonus
L'attore fermano Piero Massimo Macchini dal 2021 è alle prese con un progetto di ristrutturazione legato al superbonus

È una storia che vivono tantissime persone, tra queste c’è anche l’attore fermano Piero Massimo Macchini che dal 2021 è alle prese con un progetto di ristrutturazione legato proprio al superbonus: "Avevamo capito che fosse la possibilità di migliorare le prestazioni energetiche e ristrutturare casa, con un progetto che altrimenti non avrei potuto sostenere. Non immaginavo che sarebbe stato l’inizio di un percorso veramente infernale, da cui comincio a uscire perché mi sono affidato ad una ditta edile grande e solida".

In questi anni ci sono stati ben sedici cambiamenti della legge, aggiustamenti in corsi, blocchi e ripartenze, modifiche e possibilità che hanno veramente messo a dura prova tutti: "Ad un certo punto avevo deciso di lasciare tutto a metà, non ne potevo più, dovevamo finire un piccolo condominio dentro cui c’è anche l’appartamento per la mia famiglia ma ero veramente sfinito. Ci ho scritto anche un monologo nel mio spettacolo, mi sembrava di essere entrato in un girone infernale e mi sentivo come se avessi preso una laurea in ingegneria, in architettura e un diploma da muratore specializzato".

"È subentrata la nostra impresa – spiega Marco Luciani –, titolare dall’impresa edile Fratelli Luciani di Monte Urano, delegato Ance per la ricostruzione post sisma e il bonus, ho acquistato i crediti sospesi ma questo ci ha portato a seri problemi di liquidità, abbiamo lavorato col bonus per qualcosa come sette milioni di euro di lavori e sempre le difficoltà sono state enormi. Si poteva, si doveva gestire meglio una situazione che è reale rilancio e vitalità per il settore. Le problematiche sono tante, l’Ance lo ha sempre sostenuto che avremmo dovuto seguire un sistema controllato sì ma anche certo, contrattualizzato, rapido. A questo punto le imprese si stanno indebitando per rispettare le promesse fatte alle famiglie, a chi si trova a mezza via coi lavori, a chi non sa se riuscirà a sostenere i costi che lievitano e le difficoltà che si moltiplicano, i tempi che si riducono e le incertezze infinite".

L’impresa Luciani ha anche quindici cantieri sospesi nell’area del cratere, il dialogo con le banche diventa a questo punto centrale: "Ci sono istituti bancari che hanno voluto contrattualizzare i progetti e hanno anticipato i crediti. Noi abbiamo dovuto mettere in piedi una organizzazione dedicata ai bonus, con professionisti impegnati solo su questo. Non è possibile lasciare tante famiglie e tante aziende magari meno strutturate della nostra nell’incertezza", conclude Luciani.