Tassa di soggiorno a Porto Sant'Elpidio, coro di no. "Ci farà chiudere"

Lo sfogo di un albergatore. Il sindaco tira dritto: esenzione per anziani e under 14

Porto Sant'Elpidio, l’incontro sulla tassa di soggiorno in una sala gremita

Porto Sant'Elpidio, l’incontro sulla tassa di soggiorno in una sala gremita

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 16 gennaio 2019 - «Il mio è stato il primo albergo in città. Sono sempre aperto ma, ormai, solo per fare entrare l’aria visto che di clienti se ne vedono sempre di meno. Se mettono pure la tassa di soggiorno, ci toccherà chiudere». Così Giuseppe Bettacchi (hotel Pineta) all’uscita dalla saletta di Villa Murri dove erano accalcati (e accaldati) i numerosi operatori dell’accoglienza (almeno 50-60) intervenuti ieri all’incontro con il sindaco Nazareno Franchellucci, gli assessori Elena Amurri (turismo) ed Emanuela Ferracuti (bilancio) e i dirigenti per parlare della tassa di soggiorno.

Viene sovrastata dal coro dei contrari all’imposta, l’unica voce fuori dal coro, quella di Piero De Santis (hotel ristorante Il Gambero) che, favorevole alla tassa, sostiene che è stato sollevato un polverone per appena 50 centesimi. «Sono contrario all’imposta, ma anche al contributo volontario, – dice Alberto Monelli (La Risacca) – prima voglio sapere come sarà utilizzato. Speravo di sentire qualcosa oggi, ma non è stato così».

È una discussione accalorata solo a tratti, con poche novità rispetto a quanto detto e scritto negli ultimi 10 giorni, quella che si innesca sulla proposta illustrata da Franchellucci: imposta di 0,50 euro (con ipotesi di portarla a 0,40), esenzione per gli under 14 e, come propongono gli operatori, per le persone anziane; l’applicazione dell’imposta dal primo luglio a fine agosto, per due settimane di permanenza. Villaggi turistici, albergatori, B&B, affittacamere e country house (ne sono state censite circa 70 in città) insistono nel preferire il contributo volontario, anche implementato rispetto allo scorso anno, per arrivare a una somma che oscilla tra i 25mila e i 30mila euro e, perché no, di chiederlo anche ai ristoratori.

«Entro una settimana ci riuniamo in maggioranza – afferma Franchellucci – e decidiamo se sarà tassa o contributo. Continuo a essere convinto che l’imposta di soggiorno abbia tutta un’altra impostazione, ma decideremo in maggioranza». «Mi sarebbe piaciuto – aggiunge – che fosse emersa qualche indicazione sulle modalità che abbiamo proposto per l’inserimento dell’imposta, ma siccome nessuno è intervenuto su questo, significa che si lascia piena discrezione all’amministrazione».

I b&b, contrari, insistono sulle complicazioni burocratiche che comporta il balzello, confermando l’opzione del contributo liberale, così come i villaggi turisti che, se introdotta, la pagheranno in luogo dei clienti. «La proposta dovrà essere ristrutturata entro settembre», sintetizza Daniele Gatti (Holiday). Oggi, sarà stilato un documento congiunto tra Villaggi Marche, Confcommercio Marche centrali e associazione dei b&b, con proposte messe nero su bianco.