Collegi elettorali, l’ira di Ceroni: "Sono illogici, vanno corretti"

Petrini: pronto un emendamento

Remigio Ceroni (foto Zeppilli)

Remigio Ceroni (foto Zeppilli)

Fermo, 3 giugno 2017 - Una mappa senza senso, un disegno che non si comprende, una riorganizzazione dei collegi elettorali per le Marche proposta dal deputato Emanuele Fiano del Partito Democratico che non tiene conto di una realtà geografica e sociale precisa.

Il primo a sollevare la questione è il senatore Remigio Ceroni che tuona: «Bisogna fermare il deputato Emanuele Fiano prima che vada avanti. Con la fretta si possono fare degli errori. I collegi elettorali proposti per le Marche sono sconcertanti, illogici, demenziali. Si provveda immediatamente alla correzione, qualunque legge con questi collegi è invotabile perché sono stati predisposti senza costrutto, dimostrando di non conoscere il territorio».

Per le Marche nella proposta di Fiani i collegi diventano 303, erano 475. Finora seguivano le valli, per dare una identità territoriale al voto. Con la riforma si va, invece, per orizzontale, nel collegio 5 per esempio si trovano insieme Sirolo, Civitanova con Torre San Patrizio, Montegranaro, Monte Urano e Sant’Elpidio a Mare. Nel collegio 7, quello di riferimento di Ceroni con il comune di Rapagnano, i comuni fermani vengono abbinati a San Benedetto del Tronto, Cupra, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Grottammare. Amandola, Falerone e Servigliano finiscono invece nel collegio 8 con Ascoli e Offida. Secondo Ceroni, è una battaglia da fare subito, un disastro per tutti i territorio, una scelta che bisogna sanare entro lunedì, quando scadrà il tempo per eventuali emendamenti. Il senatore, oggi anche sindaco a Rapagnano, pensa invece a due collegi per territorio, con Civitanova Marche che si unisce a Porto Sant’Elpidio per liberare il monte elettori di Macerata.

Il deputato elpidiense Paolo Petrini spiega che in realtà un emendamento per sanare la situazione è già stato presentato. «Ci siamo mobilitati subito – dice – insieme con i colleghi Manzi di Macerata e Agostini di Ascoli Piceno. Abbiamo proposto degli aggiustamenti che rendono i colleghi più omogenei. Si va al voto tra mercoledì e giovedì».

«Devo dire – aggiunge Petrini – che la legge elettorale così come è stata proposta non mi convince, questo proporzionale non è l’ideale ma non si riesce a fare qualcosa con chi ti attacca sempre, poi torna indietro e poi finisce per criticare. Su questo andiamo avanti e di sicuro c’è margine per migliorare ancora la situazione».

Si andrà a votare presto per le elezioni politiche, dunque. Anche se l’ipotesi del nuovo disegno della cartina italiana, che comprende i collegi elettorali, è destinata ancora a far discutere.

a. m.