Elezioni 2015 Fermo, i risultati del ballottaggio: Calcinaro eletto sindaco col 70%

Comunali. Battuto Zacheo, candidato sostenuto dal Pd. In calo l'affluenza: solo il 48,19% degli aventi diritto è andato a votare FOTO Festa in piazza IL COMMENTO Ha fatto proprio piazza pulita di Stefano Cesetti Lo speciale elezioni 2015

Fermo, Calcinaro festeggia l'elezione con Trasatti (Foto Zeppilli)

Fermo, Calcinaro festeggia l'elezione con Trasatti (Foto Zeppilli)

Fermo, 14 giugno 2015 - Paolo Calcinaro (foto) è il nuovo sindaco di Fermo. L’avvocato, espressione del mondo civico cittadino, ha dominato il ballottaggio contro Pasquale Zacheo, arrivando ad ottenere 10.067 voti, pari al 69,92% contro i 4.330 del rivale (30,08).

Fin dalle prime schede scrutinate si è capito che la metà dei fermani tornata alle urne (affluenza del 48,19%) si era espressa in maniera chiara a favore di Calcinaro, che ha subito acquisito un vantaggio di 3 voti a uno, mantenuto fino al termine dello spoglio nelle 37 sezioni, che lo ha portato quasi al 70% dei consensi. Dai quattromila voti di quindici giorni fa agli oltre 10mila del ballottaggio. Pasquale Zacheo, invece, è sceso - anche se di poco - rispetto al primo turno, fermandosi a 4.330 voti, trecento in meno del 31 maggio (4.619).

Il capitano ha capito l’aria che tirava quando i numeri mostravano che lui perdeva anche nelle sezioni in cui al primo turno aveva sovravanzato il rivale, che invece ingigantiva i voti anche nelle sue roccaforti. Se quindici giorni prima, infatti, Calcinaro era stato premiato soprattutto nel centro, stavolta ha anche doppiato l’avversario a Campiglione, Salvano e Capodarco. A Marina Palmense e Torre di Palme era più scontato il dominio, visto che il candidato sindaco locale, Mauro Torresi, aveva dato l’indicazione di voto per Calcinaro. Più ristretto il vantaggio del nuovo sindaco a Lido e Tre Archi, dove però il recupero è stato ugualmente consistente, visto che al primo turno era finito dietro a Zacheo.

Calcinaro, dunque, ha fatto sostanzialemente l’en plein, visto che la vittoria gli è sfuggita solo del seggio speciale dell’ospedale, dove è finita 9 a 8 per l’antagonista. Una piuma storta nella coperta di consensi che lo ha ricoperto e che completa la sua esplosione politica. Già il più votato consigliere comunale nella precedente legislatura, successo che gli valse subito la carica di vice sindaco, ha continuato a far presa sulla città quando è stato ‘licenziato’ dalla Brambatti. Pochi mesi dopo se n’era andato anche il suo successore, Francesco Trasatti di Sel, in disaccordo con il primo cittadino e il suo partito.

Calcinaro e Trasatti fin da allora gridarono che i fermani meritavano una maggioranza migliore e una nuova politica. Poco dopo, in effetti, la Giunta Brambatti è stata sfiduciata, la legislatura è finita in anticipo e Calcinaro e Trasatti per primi hanno iniziato la campagna elettorale, pigiando proprio sui tasti del taglio con il passato, della partecipazione popolare e di un nuovo modo di fare politica. Il loro messaggio era passato già al primo turno ed ha convinto la città in questi quindici giorni che ha preceduto il ballottaggio.