Valerio e Fabrizio Salvatori
Fermo, 4 marzo 2020 – Finisce il viaggio di Pechino Express 8 per gli Inseparabili. La quarta puntata dell’adventure game di Raidue – condotto da Costantino della Gherardesca – vede l’uscita di scena di Valerio e Fabrizio Salvatori, i due gemelli marchigiani di Porto San Giorgio.
La quarta tappa è tutta ambientata a Bangkok, tra missioni e sfide in giro per la metropoli con un solo obiettivo: ottenere il visto per la Cina e proseguire l’avventura. “Sarebbe una bella soddisfazione arrivare in Cina” dicono i gemelli all’inizio della puntata ma il gioco si mette subito male. “Abbiamo la nuvoletta di Fantozzi sopra di noi” dicono. Nella prima missione i concorrenti devono fare i selfie con gli abitanti del posto, convincendoli a fare la faccia arrabbiata. Gli scatti variano da un minimo di uno a un massimo di sette. E i due ragazzi con capelli e barba rossa trovano la busta con ben sette selfie. “Sfortunati al gioco, fortunati in amore” ironizzano i marchigiani mettendosi alla ricerca delle persone per fare le foto. Tutto ciò rallenta l’andamento di gara dei gemelli che a metà tappa sono penultimi e, quindi, fuori dalla prova immunità (che se la giocano le prime due coppie, Wedding Planner e Gladiatori).
I modelli affrontano la seconda parte della quarta tappa con il loro solito entusiasmo, davanti alle difficoltà di trovare passaggi e posti per dormire tirano fuori tutta la loro inventiva. E, così, trovano l’autostop in cambio di un paio di ciabatte mentre per la notte riescono a farsi ospitare nella casa trovata dalle Top. “C’è energia positiva ma restiamo in silenzio stampa fino alla fine della tappa” dicono i Salvatori.
Nel secondo giorno di gara, i gemelli ripartono come penultimi e all’arrivo di tappa sono ultimi e, quindi, a rischio eliminazione insieme alle Collegiali. Le Top, vincitrici della quarta tappa, puntano il dito proprio contro i due ragazzi. Dalla ‘busta nera’ di Pechino Express esce l’amaro verdetto: eliminati. “Siamo contenti del nostro percorso” commentano i marchigiani. E, aggiungono: “Ci siamo fatti conoscere per come siamo realmente, due ragazzi della porta accanto, acqua e sapone” commentano evidentemente dispiaciuti di dover lasciare il gioco