Porto San Giorgio, impresa Poderosa e in campo piovono peluche / FOTO

Iniziativa di solidarietà al PalaSavelli e il maestro Di Rosa ha suonato l’inno di Mameli. Le foto

Marta Porrà e il maestro Francesco Di Rosa (Foto Zeppilli)

Marta Porrà e il maestro Francesco Di Rosa (Foto Zeppilli)

Porto San Giorgio (Fermo), 18 dicembre 2017 - Rischiavano di perdersi le note sicure e raffinate dell’oboe del maestro Francesco Di Rosa (cittadino onorario di Montegranaro ed ex Poderosa, nonché primo oboe dell’orchestra Santa Cecilia di Roma) che hanno accompagnato la splendida voce di Marta Porrà nell’intonare l’inno di Mameli in un PalaSavelli gremito come non mai. Al contrario la delicata melodia del primo oboe dell’orchestra di Santa Cecilia di Roma ha raggiunto tutti, regalando un momento di grande emozione (FOTO).

L’inizio della partitissima della Poderosa contro la blasonata Fortitudo Bologna (salutata dal pubblico del PalaSavelli con un applauso caloroso e una standing ovation) è stato all’insegna del particolare omaggio che Di Rosa ha voluto regalare alla sua squadra e al pubblico del palas ma, mentre le sue note risuonavano nel palas, per la prima volta anche la curva gialloblu ha regalato a sorpresa una coreografia spettacolo: un enorme telone con il logo e la scritta ‘Poderosa’ è stato spiegato per tutta l’estensione della curva insieme a uno striscione con una frase più eloquente che mai: ‘Se puoi sognarlo puoi farlo’.

Fatto scivolare via lo striscione, la curva era tappezzata da cartoncini gialli e blu e, sparse nel mezzo, le gigantografie dei loro campioni. E i circa tremila del PalaSavelli hanno regalato applausi convinti per Di Rosa, per la Porrà ma anche per una curva finalmente viva. Il prepartita ha regalato un altro momento importante per la Poderosa e per il suo coach, Gabriele Ceccarelli, premiato come migliore allenatore del mese di novembre: un riconoscimento che gli è stato consegnato da Di Rosa.

Ancora: dopo la palla a due, grandi e soprattutto piccini erano in attesa del primo canestro della partita: era questo il segnale per scatenare un allegro e divertente lancio di peluche che ognuno si era portato da casa, in mezzo al campo. Partita interrotta per pochissimi attimi, il tempo di raccogliere tutti i pupazzi che saranno donati ai bambini che sono ricoverati nei reparti di pediatria del Murri di Fermo, dell’ospedale di Civitanova Marche e del Salesi di Ancona.