Fermana, la gara di Carpi nella storia Ma tanti altri macth indimenticabili

Tra le partite epiche l’invasione col Gubbio e i rossi col Giulianova per passare alla rimonta col Real Metauro

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Le partite della Fermana non finiscono mai e quella di Carpi, con i suoi 4 rigori non trasformati – 2 per parte - che l’hanno proiettata di diritto all’interno del Guinness dei primati, è solo l’ultima di una lunga serie di match infarciti di memorabili stravaganze non solo dal punto di vista prettamente tecnico. Perché va così: per tanti, i canarini non avranno il fascino o il blasone di altri, ma c’è un ciclico ritorno di gare incredibili, di partite condite da situazioni surreali, di momenti comunque da immortalare che – modesto avviso – rendono la Fermana unica nel panorama calcistico nazionale. Dopo il quarto rigore non trasformato, in uno stato d’animo che si divideva tra gioia e rammarico senza saper scegliere da che parte stare, ci sono venuti in mente alcuni precedenti in tal senso. Partiamo dai due penalty non realizzati all’interno di una stessa partita. E qui, corsi e ricorsi storici, dobbiamo tornare indietro di qualche anno e precisamente alla stagione sportiva 20022003 (serie C1). L’11 maggio 2003 i gialloblù, fanalino di coda, sono di scena a Benevento per disputare la 34^ ed ultima della regular season. Ciononostante, vincendo o pareggiando potrebbero agganciare il treno dei play out. Beh, succede che la squadra perde per 1 a 0 e che, appunto, Pittaluga prima e Di Deo poi manchino la trasformazione dal dischetto. Sul campo sarà retrocessione, in estate sanata da un ripescaggio. Al ritorno dalla Campania, squadra aggredita e giocatori in fuga dopo aver fatto ricovero nei portabagagli delle auto di parenti ed amici che erano giunti in zona Cops (oggi come allora uno dei quartieri generali del sodalizio) per riaccompagnarli nelle rispettive dimore.

Qualche anno dopo, stagione 20102011 (Campionato di Eccellenza regionale, allenatore Cornacchini), per la 25esima giornata (30 gennaio 2011) la lanciatissima Fermana riceve la Real Metauro (retrocederà dopo i play out). Succede che dopo un’ora, gli ospiti siano in vantaggio per 0 a 4. Gara finita? Macchè. Proprio come è solito fare in questo campionato quando la sua squadra è sotto nel punteggio, il Condor getta nella mischia tutti gli attaccanti. In mezz’ora, tra l’incredulità generale, il punteggio viene ribaltato grazie ai sigilli di Tomeo (doppietta), Draca, Paris e Fiorotto, che al 90’ fa esplodere il Bruno Recchioni: 5 a 4. Sugli spalti, qualcuno piange di gioia. Proseguiamo? In 100 anni di storia, quanti ricordi anche per chi ne ha vissuto solo la seconda metà. Le ore che precedettero l’impresa di Battipaglia, ad esempio, con la squadra che nonostante fosse sulle gambe ed in svantaggio rimontò per salire in Serie B. Oppure, ben prima, quella generale invasione di campo in un Fermana – Gubbio datato 27 dicembre del 1959, così come la celeberrima mossa di Karate che vide protagonisti Soviero e l’attuale TM Guidi (stagione 19961997), ripresa da tutte le tv, in un Fermana – Giulianova da tregenda (5 espulsi, 3 ammoniti, bomba carta in curva) e tante altre ancora. Per carità: magari non di tutto ci sarà da andarne fieri, ma resta il fatto che periodicamente e per chi le vuole bene la Fermana sa essere unica anche in questi frangenti. Uberto Frenquellucci