
di Filippo Rocchi
Il campionato della Fermana non può finire a novembre. Bisogna ringraziare il Sestri Levante che ha pareggiato a Recanati, altrimenti dopo la settima sconfitta stagionale contro il Pineto, per i gialloblù l’epilogo era quello della prima frase. E domenica prossima ci sarà proprio la sfida contro i liguri, in trasferta, la seconda consecutiva. Match che quasi certamente si giocherà a Pontedera, nelle prossime ore la comunicazione ufficiale. Ora come ora, quella sarà la partita più importante della stagione, e un pareggio non basterà di certo. Ma prima di guardare nell’immediato futuro, bisogna analizzare il momento. Partiamo dal campo, quello dello Stadio Adriatico. Nel primo tempo la Fermana non ha fatto neanche così male. Buon gioco, non solo palla a terra, ma anche con diversi cross insidiosi dalla trequarti e lanci lunghi dalla difesa dimostrando di poter attaccare in modi differenti. Il problema più grande è che nessuno la mette dentro. Mattia Montini sarebbe l’uomo più indicato ma è sempre troppo distante dalla porta e dall’area. Nella prima frazione di gioco c’è anche una buona tenuta, sia fisica che mentale. Tolta l’occasione di Mohammed Amine Chakir negli ultimi minuti, il Pineto fa poco o niente. Lo sliding doors della partita arriva con la perla del solito Emilio Volpicelli: per lui la Fermana è come il telo rosso per il toro. Quinto gol contro i gialloblù in carriera e quinta rete in questo inizio di stagione con il Pineto. Da lì la Fermana si sfalda: tutti all’arrembaggio, ma senza uno schema preciso. Come nelle scorse partite la condizione fisica scende vertiginosamente e i cambi portano pochissimo. Quindi tante palle in mezzo e nessuna occasione pericolosa. Il Pineto riparte e alla prima vera chance segna il raddoppio, complice una difesa rimasta a guardare, vedi Spedalieri. L’effetto derby è durato troppo poco. Nella conferenza stampa post partita va il direttore sportivo Andrea Galassi, e le parole sono le stesse dette dopo la sconfitta contro il Perugia, quella che portò all’esonero di Andrea Bruniera e all’approdo di Stefano Protti. Quando mancano i mezzi tecnici, come in questo caso, ci si deve quantomeno provare con la grinta, la passione e anche un minimo di amor proprio e per la squadra per non fare figuracce. A Fermo si sprecano le salvezze conquistate così. Ma nella squadra di quest’anno quel qualcosa in più sembra mancare. Ogni partita è quella giusta per iniziare la rincorsa alla salvezza, ma ogni volta non è così e a lungo andare la rincorsa inizierà ad aprile 2024. Il giocattolo perfetto dello scorso anno, elogiato più volte anche dal telecronista di Sky contro il Pineto, è stato rotto, distrutto e andato perduto. Richiamando Protti non ci si poteva aspettare che lo rimontasse subito, sarebbe stato troppo facile mettersi così al riparo da tutto e tutti. L’ambiente Fermana non è sereno, dalla sede di viale Trento fino al Pelloni.