La Fermana cede il passo al Montevarchi: decide tutto Gambale. Marchi subito ko

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FERMANA

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MONTEVARCHI

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FERMANA (4-3-2-1): Moschin; Rossoni, Blondett, Sperotto, Mordini; Urbinati, Capece (dal 20’ st Graziano), Mbaye (dal 30’ st Bugaro); Bolsius (dal 1’ st 6 Corinus), Frediani (dal 20’ st Cognigni); Marchi (dall’8 pt Nepi). All. Domizzi.

AQUILA 1902 MONTEVARCHI (4-4-2): Rinaldi, Achy, Mercati (dal 45’ st Dutu), Tozzuolo, Bassano; Lischi, Amatucci, Carpani (dal 30’ st Mionic), Barranca (dal 30’ st Casiello); Jallow, Gambale (dal 45’ st Lunghi). All. Di Donato.

Arbitro: Zamagni di Cesena.

Rete: 28’ st Gambale (MV)

Note: spettatori 594 per un incasso pari a 4.300 euro. Ammoniti: Capece, Mordini, Sperotto e Bugaro (F); Mercati e Gambale (MV). Angoli: 8 a 2 per il Montevarchi. Recuperi 2‘ pt e 5‘ st.

E’ finita con i sostenitori locali che intonavano cori del tipo: "Noi vogliamo gente che lotta" e "Noi vogliamo 11 leoni", ma in tutta onestà l’attuale Fermana poco avrebbe potuto fare al cospetto di un’avversaria di tutto rispetto come il Montevarchi. La premessa è doverosa perché la squadra di Mister Malotti sta attraversando un autentico magic-moment, figlio delle altrui difficoltà a starle dietro a freschezza atletica e verve, espresse in una coralità di manovra sviluppata a pieni polmoni ed a pieni giri da una formazione giovanissima ed infarcita, tranne 3 effettivi, di soli giocatori nati nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2002.

La partita. Pronti via e Marchi è già ai box: stiramento. Dentro Nepi. La gara la fanno subito gli ospiti. Ritmo alto, tattica del fuorigioco, frequenti cambi di fronte e rapidissimi fraseggi stretti. Ciononostante è la Fermana a provarci per prima, al 9’ con lo stesso Nepi e poco dopo con Frediani, ma in ambo i casi le conclusioni risultano deboli. Al 19’, quando Bolsius perde malamente un pallone a centrocampo – con l’avvio del campionato l’olandese ha smesso di essere volante – Jallow si invola verso Moschin, che lo ipnotizza. Il Montevarchi preme ed alza ulteriormente i giri. 29’, ci prova Carpani dal limite: Blondett (un gigante), si immola e respinge il tiro a botta sicura. In area gialloblù arrivano spioventi in serie, ma la contraerea di Domizzi si attiva sempre con puntualità e precisione. I pericoli però, come nell’occasione precedentemente descritta, arrivano anche dai secondi palloni ed i sostenitori canarini tirano un sospiro di sollievo quando, poco dopo la mezz’ora, è Barranca a provarci dal limite. La Fermana torna a farsi viva in avanti con Nepi, che al 37’ gira di testa un traversone di Mordini non inquadrando lo specchio ed alla pausa si arriva con un nulla di fatto. Domizzi però corre ai ripari: fuori l’irritante Bolsius e dentro Corinus che va centrale, con Mordini collocato alto e Sperotto che scala esterno sulla corsia mancina (352). La sorte si accanisce sui gialloblù quando Frediani, al 5’, dopo azione insistita di Nepi spara centrando il palo. Ma è un fuoco di paglia, perché gli ospiti riprendono a menare le danze ed al 9’ ed al 16’ sono pericolosi con Jallow. Un’iniziativa Frediani – Nepi tiene vivo il match, che Domizzi prova ad esorcizzare ricorrendo ad un doppio cambio (Cognigni per Frediani, e Graziano per un buon Capece). Pochi giri di lancette più avanti però, arriverà il gol che ha deciso la contesa. Sull’ennesimo traversone indirizzato da Mercati all’interno dell’area canarina, Jallow gioca di sponda con l’accorrente Gambale: bordata da sottomisura e palla sotto alla traversa: 0 ad 1. La Fermana prova a riequilibrare il match (dentro anche Bugaro) scoprendo il fianco ed al 40’ Blondett spezza, in extremis, una pericolosa trama rossoblù. Ma al di là di un rilancio di Corinus capitato sui piedi di Bugaro (che avrebbe potuto tirare in porta anzichè cercare compagni meglio piazzati), non riuscirà a produrre altri pericoli.

Uberto Frenquellucci