La riforma dei campionati può penalizzare la Fermana

Andrebbe in scena dalla stagione 202223 e i gialloblù si ritroverebbero retrocessi in una sorta di serie C2

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Se provassimo a congelare play off e play out in corso, in attesa di conoscere chi dalla Serie D sarà destinato a salire di categoria, quale sarebbe la composizione del prossimo girone della Fermana? Ce lo siamo chiesti all’indomani della retrocessione del Pescara, i cui tifosi sono legati a quelli canarini da un gemellaggio che dura da decenni. In questi giorni infatti in tanti ci hanno chiesto se ci sia la possibilità di vedere il team abruzzese inserito nel Girone B di Serie C. Eventualità difficile, allo stato attuale delle cose. Soprattutto se si pensa che il Teramo, altra società abruzzese militante nella terza serie nazionale ma geograficamente ancora più vicina a Fermo di quanto non lo sia la città che diede i natali a D’Annunzio, stia disputando i Play Off del Girone C che include le formazioni del centro sud. Quindi sono poche le speranze di vedere il Pescara al Recchioni (o la Fermana all’ Adriatico, fate voi…), ma visto mai che a qualcuno non venga l’idea di suddividere le partecipanti alla prossima Serie C in gironi Nord, Centro e Sud. Ed allora, in attesa del Consiglio di Lega, il discorso non sarebbe da escludere sebbene per la stagione entrante (20212022) sia obbiettivamente difficile pensare ad una variazione del metodo di suddivisione attualmente in essere. Per il futuro non immediato, invece, qualcosa potrebbe cambiare. Perché dalla prossima stagione sportiva ancora – cioè la 20222023 – la concezione dei campionati, intesa nel senso di riforma degli stessi, potrebbe essere modificata. E rappresenterebbe una svolta epocale, con l’accento posto in particolare sulla Serie B e sulla C, appunto, che diverrebbe semiprofessionistica. In quest’ultimo caso, la bozza sarebbe già in essere e potrebbe prevedere l’ipotesi di un girone unico (di fatto sarebbe una C1 a 20 squadre) dal Trentino alla Sardegna, con a seguire quello che in pratica sarebbe il ritorno della precedentemente accantonata C2, suddivisa in due gironi (anche questi composti da 20 squadre ciascuno) e da considerare come categoria-cuscinetto tra il mondo dei pro e quello dei dilettanti. Già, ma cosa cambierebbe per la Fermana o comunque per le società del suo stesso segmento? C1 o C2? Difficile prevederlo oggi. Il progetto - ancora in fase di studio – se approvato potrebbe annoverare nei rispettivi gironi le squadre geograficamente comprese dal Piemonte alla Toscana (in questo raggruppamento sarebbe compresa anche la Sardegna) e dalle Marche alla Sicilia. Facile prevedere che un tale cambiamento potrebbe avere un impatto considerevole, sebbene concepito nell’ottica della sensibile riduzione dei costi e della valorizzazione degli atleti. Discorsi prematuri? Forse. Ma sull’eventuale adozione di tali e radicali cambiamenti, sarebbe bene iniziare a pensarci su. Perché dopo aver fatto tanti sacrifici per mantenere la categoria, l’eventualità di ritrovarsi in quella che a conti fatti sarebbe una inferiore non farebbe piacere a nessuno.

Uberto Frenquellucci