Samb, Manoni oggi in procura federale Sotto la lente i fatti avvenuti prima del derby

I tifosi avevano provato ad impedire alla squadra di giocare il match contro il Porto D’Ascoli.

Oggi Manolo Manoni incontrerà la Procura Federale per quanto accaduto lo scorso 5 marzo nel derby con il Porto D’Ascoli. In quell’occasione, il match finì zero a zero ma il campo non fu assolutamente protagonista. Rappresentanti della procura, infatti, erano già presenti al Riviera per seguire gli sviluppi di quanto era avvenuto in mattinata, quando i tifosi provarono a bloccare il pullman della squadra che voleva scendere in campo dopo aver minacciato, pochi giorni prima, lo sciopero. La squadra, tramite l’Associazione italiana calciatori, era in lotta da qualche settimana con Renzi per ottenere i rimborsi, che però non sono arrivati neppure nei due mesi successivi (l’ultima promessa disattesa è datata 28 aprile). Dopo il minacciato sciopero, però, la squadra fece marcia indietro, perché in Serie D i presidenti hanno l’unico obbligo di pagare i rimborsi entro il 30 giugno per ottenere le liberatorie dei calciatori e iscrivere la squadra al campionato successivo. Il gruppo, consapevole di non avere ulteriori coperture e di correre il rischio di non vedere mai i rimborsi, scelse di giocare con il Porto D’Ascoli, osteggiata dai tifosi. I supporter rossoblù, infatti, non solo non entrarono allo stadio ma indirizzarono cori contro la squadra e alcuni giocatori affinché non giocassero. L’obiettivo era quello di staccare la spina alla società di Renzi: se il club non avesse disputato due gare consecutive sarebbe stato radiato dal campionato. Le posizioni del gruppo rossoblù divergevano, e in quell’occasione si consumò anche la frattura con Lulli e Torromino, che avrebbero voluto mantenere la posizione scelta dall’intera squadra nelle settimane precedenti.

Sia Manoni che altri tesserati diranno la loro su quanto è avvenuto il 5 marzo, quando anche Renzi si presentò allo stadio e parlò al gruppo per circa un minuto (non avrebbe potuto farlo perché inibito). Insomma, quella di oggi è un’altra pessima pagina della storia recente della Samb, causata da una situazione economica pessima, che pure dà adito a un gran numero di voci sulla vendita del club di Roberto Renzi. Nei giorni precedenti, da Roma, era rimbalzata l’indiscrezione della cessione della società ad Alessandro Di Paolo, proprietario dell’Ostiamare in cui lavora Riccardo Solaroli, che nell’inverno 2021 diede una mano a Renzi nella gestione del calciomercato invernale. Di Paolo opera nel mondo dello spettacolo ed è socio di Stardust, ma ha già smentito ogni interessamento per la Samb di Renzi. Rapullino, invece, ha fatto sapere di non gradire la nascita di due squadre cittadine, ma di essere disponibile ad aiutarne una (quella di Massi, che si sta muovendo comunque per la creazione di un nuovo club).

p.c.