Samb orfana di Cardella, un guaio dopo l’altro

Zona playout vicina, anche se il problema dei rossoblù restano i mancati pagamenti da parte del presidente .

Samb orfana di Cardella, un guaio dopo l’altro
Samb orfana di Cardella, un guaio dopo l’altro

Mancano solo quattro giornate per chiudere la seconda pessima stagione della gestione Renzi. La squadra rossoblù ha quattro punti di vantaggio sulla zona playout e dal Roma City che non riesce ad accorciare. Questa è l’unica fortuna dei rossoblù, che dopo non essere riusciti ad aver la meglio su una squadra più che modesta come il Termoli hanno perso con il Fano in una gara nella quale l’unica nota positiva è stata la reazione dopo il primo gol di svantaggio, arrivata quando già era in dieci contro undici. Qui si apre il discorso Federico Cardella, che è stato difeso da Manoni dopo il termine della partita. Il tecnico rossoblù ha detto che Cardella ha stretto i denti per scendere in campo e ha subìto vari falli: all’ennesimo, ha reagito male e si è fatto espellere.

Il problema, però, è che Cardella non è nuovo a scatti simili. Per lui si tratta della terza espulsione in stagione. Un’annata, quella della punta ex Pineto, che non è partita bene ed è proseguita peggio. A inizio anno era stato dato per fatto un suo ritorno al Pineto, proprio perché la punta aveva poca fiducia nella capacità di Renzi di far fronte ai propri impegni. Cardella smentì subito, ma certo la sua annata non iniziava nel migliore dei modi. Poi ci sono state delle polemiche dopo un paio di sconfitte dei rossoblù, dopo le quali Cardella non fu certo visto sofferente, quindi ci sono le espulsioni e le poche reti in campionato.

Ora, l’espulsione mette in difficoltà la Samb, che già deve fare a meno in attacco di Torromino, il quale — con Lulli — non ha condiviso il dietrofront del gruppo dopo la minaccia di sciopero. Ovviamente, i problemi della Samb non dipendono da Federico Cardella, ma hanno invece un altro nome. Quello di Robero Renzi, la cui gestione calcistica non ha probabilmente precedenti nel mondo del calcio, almeno negli anni recenti e in Italia. Immaginate una città, che ama il suo club di calcio (tanto da festeggiarlo per giorni in occasione del centenario) e decide però di abbandonare la squadra, perché preferisce vederla scomparire piuttosto che lasciarla nelle mani di Renzi, l’uomo che ha perso la Serie C e, nelle due annate successive, ha fallito tutti gli obiettivi calcistici, costringendola a lottare per la salvezza tra i dilettanti, altra cosa mai avvenuta per la Samb.

Bene, questa città vede Renzi tornare allo stadio appena i tifosi hanno smesso di stazionare davanti all’ingresso per evitargli di entrare, lo vede assistere alle partite di una squadra che fa buon viso a cattivo gioco, consapevole di non recepire rimborsi da cinque mesi, e poi uscirsene scortato, senza rapporto né con i giocatori né con i tifosi. Come può questa città appoggiare il suo club, così come chiede Manoni? Almeno, Renzi non ha di queste velleità. Ne avrà altre, ma non si capisce quali e che senso abbiano.

Pierluigi Capriotti