{{IMG_SX}}Ferrara, 13 settembre 2007 - Il piano di decentramento di uffici pubblici, dopo il noto fallimento dell’operazione che avrebbe dovuto concentrare quasi tutti i servizi al Palazzo degli Specchi, si sta ora indirizzando a buon ritmo verso la 'cittadella' sorta nella prima periferia, dietro la stazione ferroviaria, tra via del Lavoro e via Modena. Ed è così che intanto grandi edifici del centro storico di Ferrara continuano a svuotarsi e a rimanere in una condizione di inevitabile abbandono, in attesa che sul mercato immobiliare si faccia avanti qualche acquirente.

 

 

Da poco si è liberato l’antico palazzo di via Palestro angolo via Mascheraio, già sede dell’Enpas - divenuta poi Inpdap - l’istituto previdenziale dei dipendenti pubblici, che ha trasferito la propria sede in una moderna costruzione di via Scalambra, nella stessa area in cui già da alcuni anni opera l’Agenzia delle entrate, che ingloba quasi tutti gli uffici finanziari. Sito ben attrezzato per la sosta delle auto, ma non ancora servito dal trasporto pubblico, nonostante le tante sollecitazioni giunte da più parti.

 

Appelli inascoltati sebbene la zona, che cominciò a vitalizzarsi grazie alla trasformazione del vecchio zuccherificio ex Bonora in Centro direzionale Eridania rimasto però in attività solo per breve tempo. Imminente risulta essere il trasferimento in via don Puglisi, nella medesima 'cittadella', di uffici e ambulatori dell’Inail, che fin dagli anni Cinquanta sono nel palazzo Ferrobeton di viale Cavour. Quasi un’intera ala di questo edificio presto sarà dunque da destinare ad altro uso.

 

Ancora in via Palestro è desolatamente abbandonata e vuota la caserma che fu sede del distretto e in anni non lontanissimi anche dei reparti operativi e radiomobili dei Carabinieri. Secondo indiscrezioni nel grande immobile attiguo alla Cavallerizza si dovrebbe insediare il comando provinciale della Guardia di Finanza, ora nel palazzo di viale Cavour realizzato sull’area in cui sorgevano redazione e tipografia del quotidiano locale 'Gazzetta Padana', che cessò le pubblicazioni nei primi anni Sessanta.

 

Altri contenitori di rilevante metratura in via Cairli sono in attesa di nuova destinazione: il palazzo della Telecom che a Ferrara ha soltanto pochi uffici, sul cui portone campeggia un cartello con la scritta 'Affittasi'. E lì accanto, sull’angolo con via dei Teatini, gli edifici un tempo annessi alla Banca dell’Agricoltura che qui aveva un accesso secondario e attraverso un lungo corridoio andava a collegarsi al palazzo di corso Giovecca, parte del quale in anni lontani era occupato dal Consorzio Agrario Provinciale.

 

Spazi situati proprio nel cuore della città, che però al momento non sembrano attrarre l’interesse del mercato, come sta accadendo per la sede dell’Enel che si trova tra via S. Stefano, via Borgoricco e piazza S.Etienne, sede da anni dismessa. Gli esperti del ramo la definiscono troppo grande per poter diventare sede di una banca ed eccessivamente estesa anche per un eventuale utilizzo residenziale.
Sempre sul corso Giovecca è in vendita il palazzo già sede dei servizi di Igiene profilassi e del Medico provinciale, e più recentemente dell’Arpa. Meno di cento metri più avanti verso il S.Anna, sull’angolo con via Mortara è stata messa in vendita dalla proprietà privata la cinquecentesca chiesa di S. Bernardino, chiusa al culto e adibita ad usi commerciali. Fino a qualche anno fa nel piano terra era stata ricavata una palestra riservata ad alcuni istituti scolastici della città.