{{IMG_SX}}Ferrara, 26 maggio 2008 - ALLUCINANTE. Allucinante. Allucinante. Tre volte allucinante, l’incubo in cui incappa la Spal, e che travolge come un mare d’acqua gelata i mille tifosi che le avevano consentito di giocare in casa anche al «Mecchia». Al culmine di una partita perfetta per quasi un’ora, col 2-0 in saccoccia da sommare al 2-1 dell’andata, la squadra (?) di Alessio è andata all’improvviso in barca, riuscendo a farsi rimontare due gol nel giro di 4’. A quel punto il successo dell’andata qualificava ancora la Spal. Ma nemmeno il pareggio i biancazzurri sono riusciti a salvare, e anzi, dopo l’espulsione di Cunico hanno incassato in undici contro dieci il gol della eliminazione più bruciante e vergognosa che alla vigilia si potesse immaginare. Contribuendo così anche alla deriva societaria, perchè alla fine il presidente Tomasi ha gettato la spugna, adducendo in realtà come causa la contestazione del cuore della curva.
 

 

Quando credi di averle viste ormai tutte, il calcio sa ancora sorprenderti. Sul 2-0, dopo il 2-1 dell’andata, con una Spal bravissima fin lì a contenere e limitare il temuto attacco del Portogruaro e a concretizzare le proprie occasioni, i padroni di casa erano sulle ginocchia. Sguardo basso, sembravano il toro pronto ad attendere l’ultima banderilla. E invece la Spal cosa faceva? Girava le spalle al toro come l’avesse già abbattuto. Il Portogruaro trovava d’improvviso facile come penetrare con una lama nel burro arrivare fin sotto il naso di Careri con una percussione di Scozzarella per batterlo poi sul suo palo. Era il 14’. Ma la Spal aveva ancora due reti di bonus. E invece al 19’ un varco enorme lasciato aperto nel cuore dell’area regalava il 2-2 a Mortelliti entrato da poco. A quel punto il toro era bell’è rianimato: e scalpitava e sfuriava da ogni parte.
 

 

Il vantaggio era ancora nelle mani della Spal, ma qui era Alessio a metterci del suo, togliendo La Grotteria per inserire Rossi e cautelarsi con un prudentissimo 4-5-1. Col risultato che Bisso stanco stanchissimo veniva abbandonato là davanti, mentre il resto della squadra invitava il Portogruaro nella propria metà campo. Arrivava l’espulsione di Cunico in piena sfuriata (36’) per doppia ammonizione, e a quel punto si poteva sperare di portare a casa il 2-2. Ma uno dopo l’altro gli spallini cominciavano a cadere preda di crampi che non lasciavano presagire nulla di buono. E il massacro era cosa fatta al 41’, quando Maniero serviva il centrocampista argentino Cuffa per il gol dell’incredibile 3-2. Bravo il Porto a crederci, ma assolutamente priva di nerbo e di midollo la Spal che prendeva atto di tutto quanto senza mai ribattere, come un pugile alle corde.
 

 

La grande delusione finiva con una mini-contestazione presso il recinto degli spogliatoi, ma soprattutto con una delusione moltiplicata per mille. A 5’ dal termine la finale per la C1 era Spal-San Marino, al 90’ si trasformava nel derby veneto Bassano-Portogruaro. Incredibile, e ancora allucinante.
 

 

Bisognerebbe parlare anche del prima, di quell’ora di partita quasi perfetta in cui la Spal aveva concesso solo un’occasione a Maniero con grande risposta di Careri, ribattendo colpo su colpo le folate dei veneti. Si chiudeva bene e ripartiva decisa, la Spal, illudendo che fosse la giornata buona. La meravigliosa rete su punizione di Furlanetto, la seconda personale in due partite di playoff, regalava un vantaggio tutt’altro che immeritato e portava all’espulsione negli spogliatoi dei due allenatori di casa Domenicali e Anastasi e del panchinaro Levacovich. Nè l’inizio della ripresa sorprendeva la Spal, che anzi raddoppiava al 10’ con La Grotteria su giocata di Bisso. Poi il diluvio, che si sarebbe ancora potuto evitare se subito dopo il 2-1 Bisso avesse infilato il terzo gol a tu per tu con Marcon. Dall’errore al 2-2 è passato un nulla, e di lì alla fine è stato tutto un rotolare.
 

 

L’ultimo atto della Spal 2008-2009 è lo specchio della sua travagliata stagione, un errore dietro l’altro da cui nessuno è immune, dal ds Mangoni che ha costruito un gruppo così labile fino agli allenatori, ai giocatori, a tutti. Da ieri sera la Spal è uno zero totale. Rimane in C2 e senza presidente, perchè Tomasi si fa da parte per la contestazione ultrà. E mezz’ora prima era in festa. Il calcio, eh...