Bruce Springsteen a Ferrara, com’è l’area del concerto dopo il maltempo: pompe in azione

Viaggio nella maxi area dello show quando mancano due giorni all’evento dell’anno. Il manager Fernando Ferioli: "E’ un andirivieni continuo di tecnici, facchini, addetti e runner"

Bruce Springsteen a Ferrara: l’area del concerto con l’innalzamento delle torri faro

Bruce Springsteen a Ferrara: l’area del concerto con l’innalzamento delle torri faro

Ferrara, 16 maggio 2023 – Sembra di vedere un’orchestra nel pieno dell’esecuzione di un’ouverture. Ognuno ha la sua partitura. Tutto procede armonicamente, nulla si sovrappone. Nulla è di più, nulla è di meno.

FOCUS / Il concerto si farà nonostante il maltempo

L’allestimento del parco Urbano per il concerto di giovedì si presenta più o meno così. La macchina organizzativa procede a ritmi serrati, nonostante il maltempo. Il palco sta via via prendendo forma. Un lungo braccio di una gru giganteggia sull’area. Il lavoro per la realizzazione dello show di Bruce Springsteen ha una portata mastodontica. Il maltempo? Poco male. Le pompe sono in azione e l’area in cui si terrà il concerto, ieri mattina, si presentava percorribile.

Certo, il maltempo previsto nella giornata di oggi potrebbe essere di impiccio, ma i messaggi che arrivano anche dalle maestranze sono rassicuranti. Ieri mattina ai primi raggi di sole si percepiva entusiasmo. Molti dei lavoratori hanno lavorato fino a tarda sera, l’altro giorno, per garantire lo svolgimento del tutto. "Ma la soddisfazione di vedere tutto procedere in questo modo è tantissima", ci dice uno di loro.

Appoggiati alle transenne, distanti dal palco, ci sono due ragazzi che vengono da Palermo, dove ha sede la loro azienda. "Siamo venuti l’altro giorno – spiegano – e probabilmente domani ripartiamo per un altro concerto: serviamo i principali in Regione. Da Vasco Rossi a Laura Pausini. L’organizzazione che abbiamo trovato qui a Ferrara per Bruce Springsteen è davvero ineccepibile".

In totale, solo di transenne, ne sono state posizionate poco più di seicento. A proposito di numeri, al parco Bassani, vicino all’ingresso degli impianti di via Bacchelli, troviamo l’event manager Fernando Ferioli. Ha il telefono bollente. Dietro di lui c’è una schiera di camion con alcune componenti del palco.

Poco più in là, sono momentaneamente posizionate 50 torri faro in attesa di essere allestite all’interno dell’area concerto. E’ tutto grande. A perdita d’occhio. Una dimensione insolita per la città. "Attualmente – dice Ferioli – stanno lavorando alla realizzazione di questo allestimento oltre mille persone. Solo 150 sono le maestranze statunitensi dedicate esclusivamente alla messa a punto del palco. Altre trecento sono le unità di personale italiano dedicato allo stage. Poi amministrativi, facchini, addetti di vario genere, runner (le figure che portano i materiali da un estremo all’altro del palco). E’ un andirivieni continuo". Incessante. La piattaforma per ospitare i fan disabili è già stata montata e lo ‘scheletro’ della struttura che calcherà il Boss prende forma. Pezzo dopo pezzo.

Nella complessità di un cantiere di queste dimensioni, un’attenzione particolare è dedicata al manto erboso. "Per evitare di rovinare il prato – prosegue Ferioli – sono state predisposte delle passerelle apposite che permettono ai mezzi di transitare, anche in caso di condizioni meteorologiche avverse, ma senza rovinare il manto erboso". Oltre all’area del concerto, anche gli allestimenti ‘collaterali’ sono imponenti.

I ‘quattro pilastri’ all’interno dell’area show sono il centro sociale di via Canapa, il Cus, la piscina e il caffè Bacchelli. In queste strutture verranno ospitate le produzioni italiane e statunitensi. Proprio ieri mattina, sotto la coordinazione di Ferioli, sono arrivati gli elementi di arredo per l’hospitality. Tutta l’orchestra, suona alla perfezione.