Pd a Ferrara, partito (a)social

Il commento. Lo spettacolo indecoroso del botta e risposta sul web che tradisce forze e debolezze

Ferrara, 8 agosto 2017 - Il sindaco di Ferrara twitta; il segretario del Pd Vitellio rimprovera su Facebook; l’ex assessore Marattin prende posizione sul web; la sindaca di Codigoro corregge il tiro in tv e il segretario regionale ‘dem’ esulta sui social. Tutto in meno di 24 ore. Alla faccia delle riunioni di partito, della composizione dei conflitti, del confronto pacato e costruttivo. La politica ai tempi di Facebook è uno spettacolo indecoroso di botta e risposta, cambi di rotta, protagonismi, scuse e accuse, veleni e gare di purezza. E il Pd, partito di governo in città, in regione e nel Paese, non fa eccezione. Ma più che ‘social’, quello cui abbiamo assistito in questi giorni ci è parso uno spettacolo asocial’. Perché in questo smunto dibattito, i grandi assenti sono stati i cittadini con i loro problemi e le loro aspettative.

Quello che emerge invece è - da una parte - l’assenza di una guida del Pd a livello provinciale (non ce ne voglia Vitellio, che è persona perbene cui è toccata un’impresa titanica, ma l’impressione è che si proceda in ordine sparso con uno scollamento tra città e provincia) e - dall’altra - la straripante funzione di ‘re Tiziano’, che non è più solo sindaco di Ferrara e presidente della Provincia ma anche leader politico indiscusso di un partito diviso e litigioso. Tagliani governa la città, zittisce l’opposizione, umilia chi dissente, rimbrotta la stampa, proferisce anatemi e indica ‘aut aut’. E quasi tutti scattano sull’attenti.