Palazzo Schifanoia Ferrara, riapertura il 2 giugno

L'ingresso al museo è contingentato e sarà consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni 30 minuti

Palazzo Schifanoia a Ferrara durante una visita prima dell'emergenza Covid 19 (Bp)

Palazzo Schifanoia a Ferrara durante una visita prima dell'emergenza Covid 19 (Bp)

Ferrara, 1 giugno 2020 - Martedì 2 giugno riapre a Ferrara Palazzo Schifanoia. Dopo il terremoto del 2012, i restauri architettonici dedicati al miglioramento strutturale antisismico e l'emergenza da Covid-19, il 2 giugno riapre una prima porzione dell'antica delizia degli Este.

Sarà così nuovamente fruibile la parte più significativa dell'edificio che si presenterà in una veste luminosa del tutto nuova e con l'esposizione Schifanoia e Francesco del Cossa. L'oro degli Estensi. Testimonianza eccezionale della magnificenza della corte degli Este, Schifanoia deve la sua fama al marchese e poi duca Borso che plasmò l'edificio a sua immagine e somiglianza.

Avvio e fulcro del percorso espositivo sarà il simbolo di tutto questo: il magnifico Salone dei Mesi, fatto decorare dal principe estense intorno al 1469 per celebrare la sua azione di governo. Grazie alla regia luminosa dello Studio Pasetti lighting di Alberto Pasetti Bombardella, le pitture murali saranno fruibili attraverso un sistema dinamico a led capace di spaziare dalla luce omogenea e museale a scene specifiche, offrendo un'inedita esperienza di visita.

Il tema della luce è centrale anche per la sontuosa Sala delle Virtù e per la simbolica Sala delle Imprese che potranno essere apprezzate in una rinnovata veste illuminotecnica che valorizza al meglio gli stucchi policromi e dorati degli appartamenti ducali. In queste due sale troveranno posto gli "ori degli Estensi": una raccolta delle opere di pertinenza dei Musei di Arte Antica più strettamente connesse alla figura di Borso accompagnate da una significativa selezione di "ospiti" legati all'Officina ferrarese.

Sarà così possibile rievocare i fasti dell'epoca quattrocentesca, quando Ferrara fu una città d'avanguardia, crocevia di stile e tendenze, capace di elaborare un linguaggio artistico al contempo prezioso e popolare, decorativo ed espressivo. Un ambiente fertile per l'innovazione in ogni campo delle tecniche artistiche.

Conclude il percorso la celeberrima Pala Grossi di Giovanni Antonio Bazzi, eseguita per la chiesa della Concezione di Reggio Emilia, una tela che esemplifica l'influenza che Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti hanno avuto sull'arte settentrionale di fine Quattrocento.

Palazzo Schifanoia riapre al pubblico attivando tutte le misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del Covid-19: l'ingresso al museo è contingentato e sarà consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni 30 minuti.