I Bertot, padre e figlio, indagano: ecco "Rapkoka", il noir di Schiavon

Il nuovo romanzo viene presentato a Ferrara, Libreria Libraccio, il 3 febbraio

Gianluigi Schiavon e il suo Rapkoka, Giraldi Editore

Gianluigi Schiavon e il suo Rapkoka, Giraldi Editore

Bologna, 30 gennaio 2020. Li chiamano i Bertot: sono padre e figlio, il primo è commissario al Quai des Orfèvres, l'altro fa il rapper. Indagano insieme. Lucien Bertot, il poliziotto ribelle e caparbio creato da Gianluigi Schiavon, torna così in un nuovo romanzo: “Rapkoka”, Giraldi Editore. La missione dei Bertot è catturare Mr Bye-Bye, il killer dei rapper. Sarà un lungo inseguimento: dalle banlieues di Parigi ai sobborghi eleganti di Londra, da Oslo a Bergen e ancora oltre, fino ai fiordi norvegesi.

Schiavon presenta il suo ultimo libro a Ferrara, alla Libreria Libraccio il 3 febbraio, appuntamento alle 18 (piazza Trento Trieste). Conduce l'incontro con l'autore Cristiano Bendin, responsabile del Resto del Carlino di Ferrara.

I Bertot: così li chiamano così i colleghi del Quai des Orfèvres, ma il nome, quasi un marchio di fabbrica a indicare l'inedita coppia di investigatori, piace anche ai giornali francesi, perché le indagini condotte a due, da un commissario e da suo figlio Antoine, ancora ragazzino, fanno notizia. E poi l'idea funziona. Il commissario non rinuncia al suo stile di vita antiquato e ribelle: sinfonie di Tchaikovsky sul giradischi, metodi sbrigativi che le scuole di polizia non insegnano, qualche amico delinquente e amori impossibili. Antoine è lo sguardo sul mondo moderno che suo padre si rifiuta d'avere, tra locator, app, database e altri strumenti insospettabili per Lucien Bertot. A parte questo, Antoine ha una dote ereditaria: un infallibile istinto investigativo. Tutto suo padre. Quanto alla musica, niente classica per Antoine. Viene prima il rap.

Sulla strade di mezza Europa, dando la caccia a Mr Bye Bye, i Bertot incontreranno mille personaggi, da Kasper Hagen, il Collezionista di romanzi noir al direttore d'orchestra Rasmussen, dal pugile Swarovski a Yassine Ben Jelloun, detenuto informatore del carcere di Marsiglia, fino al testimone Eirik Johansen, scultore cieco, e a molti altri ancora. Ognuno darà una mano alle ricerche con onestà e amicizia. Altri faranno il contrario. Il risultato sarà un viaggio sentimentale attraverso cinque delitti. In nome di una parola misteriosa: Rapkoka.

Gianluigi Schiavon, giornalista e scrittore, ha pubblicato, per Giraldi Editore, i romanzi “50 minuti - L’inganno nel cassetto”, “Il bambino del mercoledì” e “La fuga - Delitto in Bretagna”, di cui “Rapkoka” è la naturale continuazione. Altre opere: i volumi di racconti “I bolognesi sono fatti così”, Pendragon Editore, “Colpi bassi (sul ring e nella vita)” e “Quella faccia l'ho già vista”, per Giraldi. Con il fotoreporter Paolo Miccoli ha pubblicato “A Bologna c'era il mare” e “Bologna va in campagna”, immagini e poesie, Giraldi. Schiavon è vicedirettore de “Il Resto del Carlino” e de “ilrestodelcarlino.it”. Ha lavorato a lungo per “Quotidiano Nazionale” e prima per “La Repubblica”, “Il Gazzettino” di Venezia e Belluno e per vari periodici.