Palio di Ferrara 2019, ecco i quattro drappi ispirati a Boldini

Presentati i dipinti che saranno assegnati a chi trionferà nelle gare del 2 giugno. Spunta un San Giorgio ottomano sul drappo destinato al vincitore. Il programma

Ecco i quattro drappi del Palio di Ferrara (Businesspress)

Ecco i quattro drappi del Palio di Ferrara (Businesspress)

Ferrara, 30 aprile 2019 - Un San Giorgio di colore attende l’abbraccio del fantino vincitore del Palio. Non è però un migrante, ma un cavaliere turco dalla pelle scura, quello raffigurato da Gabriele Piazzi per la corsa dei cavalli: il drago, in questo caso, non soccombe ma incombe, e il drappo dorato ha riflessi viola. «È ispirato, come gli altri tre, al genio di Giovanni Boldini», spiega Simona Rondina, docente del Dosso Dossi. La collaborazione tra il liceo artistico e la Commissione Scuola dell’Ente Palio guidata da Gigi Braghiroli, quest’anno si è concentrata proprio sui capolavori del pittore ferrarese della Belle Epoque; l’influenza sui ‘cenci’ dipinti dagli studenti, e che toccheranno ai vincitori delle gare del 2 giugno, è netta. Agata Argazzi, autrice del Palio verde di San Paolo, ha addirittura sostituito all’iconografia del santo un autoritratto di Boldini, trasfigurato però in chiave fumettistica: anche il cavallo, e gli altri simboli classici (il libro e il serpente) sembrano usciti da un cartoon. Anche San Romano, bordato di rosso e opera di Giulia Schiavina, sembra uscire dalla mostra in corso a Palazzo dei Diamanti: l’armatura del santo guerriero ne riproduce il bugnato, e il viso ricorda quello del conte Robert de Montesquiou, raffigurato in una delle tele più belle della mostra. Opera più collettiva, il bianco Palio di San Maurelio – destinato alla corsa degli asini –, opera ufficialmente di Elisabetta Ciannella, cui hanno collaborato Federica Merli, Virgilia Cazzola, Isabella Bagnolati e Giovanni Tilomelli, che ne descrive la fattura: «Il riferimento a Boldini è nel tipo di pennellate, decise ed efficaci, nel mantello del santo, mentre il volto è più marcato». Anche in questo caso, con baffetti fine Ottocento, e decori in foglia d’oro e di bronzo.

Ma il palio, oltre che stile, è agonismo: «I drappi sono bellissimi, arricchiscono di contenuti una sfida già lanciata», sorridono il presidente dell’Ente Palio Stefano Di Brindisi e l’assessore al Palio Aldo Modonesi. Che plaudono ai ragazzi, e motivano i volontari già all’opera «per una manifestazione che ha già fatto dimenticare quanto accaduto il 28 maggio 2006 – Modonesi evoca il giorno più buio delle corse, con due cavalli morti in incidenti –, oggi è il Palio più sicuro d’Italia. E sulla bellezza, grazie alla collaborazione con i giovani artisti del Dosso Dossi, non c’è proprio dubbio». In Castello, ieri mattina, spettatori tutt’altro che disinteressati i rappresentanti di tutte le contrade: fosse anche un telone monocromatico, il Palio sarebbe comunque concupito, ma già sulle singole raffigurazioni fioccano i commenti. Quello dedicato a San Giorgio, ad esempio, riecheggia il gialloviola di Santa Maria in Vado, San Romano si tinge del rossoverde di San Luca, il bianconero di San Maurelio sembra un assist esplicito a San Paolo.

Si parte con sbandieratori e musicisti: il programma

Si entra subito nel vivo delle gare, domenica pomeriggio. In piazza Municipale saranno gli sbandieratori e i musici under 15 a contendersi le prime vittorie; dopo alcuni anni, i giochi giovanili e le gare degli assoluti non saranno più ammassate nello stesso fine settimane. L’esordio tocca proprio ai più piccoli, dagli 8 sino ai 15 anni, che scenderanno in campo a partire dalle 15 per una vera e propria maratona di esibizioni, dal singolo alla Grande Squadra. 

Poi una settimana di stop, e di nuovo sbandieratori e musici in lizza il 18 e 19 maggio. Il corteo storico si terrà il 25 maggio, slegato quest’anno dall’assegnazione del Nives Casati: il premio per la migliore coreografia è stato infatti abolito. Si parla di rinvio all’autunno, con formula tutta da rivisitare, ma è un dato di fatto che il riconoscimento (tradizionalmente appannaggio di Santa Maria in Vado) non verrà attribuito. In vista delle corse di domenica 2 giugno (lo spostamento è legato, come noto, all’Election Day del 26 maggio), ormai definite anche tutte le monte. Santo Spirito ha sciolto le riserve, si affiderà a Michel Putzu, debuttante in piazza Ariostea al pari di Alessio Giannetti di San Benedetto. Tutti gli altri, invece, sono vecchie conoscenze: Sebastiano Murtas (San Luca), Adrian Topalli (San Paolo), Alessio Migheli (San Giovanni), Walter Pusceddu (San Luca), Enrico Bruschelli (San Giacomo), Alessio Coghe (Santa Maria in Vado).