Ferrara,20 febbraio 2010. ERA UNO sportivo, Davide Colognesi. Ma da un anno o poco più gli impegni professionali (aveva un avviato studio da ragioniere a Codigoro molto ben avviato) lo tenevano lontano dai campi che, fin da ragazzo, aveva frequentato.

E l’altra sera il 52enne, che al Beach Planet di via Erasmo da Rotterdam si era trovato con tre amici per una partita di racchettoni, è stato colpito da un malore improvviso: ha smesso di giocare, si è cambiato ed è salito in auto, senza far capire ai compagni, che avevano cercato inutilmente di trattenerlo, la reale entità del disagio fisico avvertito. Ha guidato per qualche chilometro ma quel malore è tornato a farsi sentire, beffardo.

Colognesi ha avuto la forza di accostare la sua auto nel parcheggio dell’Ipercoop e lì, dopo qualche ora di disperata ricerca, l’hanno ritrovato senza vita gli agenti della Questura. Uno strazio infinito cui è seguito il tremendo rito del riconoscimento; la salma è stata messa a disposizione del magistrato per l’eventuale esame autoptico.

«ERA DA tempo che non ci trovavamo per giocare — racconta Roberto Massarenti — ma abbiamo fatto questa partita un po’ per caso, doveva esserci un’altra persona al posto di Davide. Detto questo la partita è stata normalissima. Ma a venti minuti dalla fine Davide ha detto che aveva male al petto e che si voleva fermare. Ha cercato di giocare ma dopo due minuti al massimo è tornato negli spogliatoi. Ha detto che forse era stanchezza e che si voleva soltanto riposare e tornare a casa. Lui era una persona tenace e determinata, nessuno poteva pensare a un malore di questo tipo».

Fatto sta che gli amici (insieme a Massarenti Federico Beccari e Roberto Moretti) cercano di convincere Colognesi a rimanere ma lui vuole tornare a casa. Sono le 20.50: fa una chiamata alla compagna, «Sto male». L’ultima chiamata. Alle 21.15 gli amici gli telefonano e lui non risponde. Tutti si insospettiscono e partono le ricerche: termineranno qualche ora dopo, con la polizia in quel parcheggio dell’Ipercoop. «Siamo straziati e increduli, Davide ci mancherà tantissimo, siamo vicini alla famiglia», dice Massarenti. Lascia i figli Matteo e Marco, oltre alla madre Maria e alla sorella Carla. A loro l’affettuosa carezza dell’ordine dei commercialisti e dei contabili e dei colleghi codigoresi: «Davide era uno che non mollava mai, era una persona splendida. Questa morte è davvero inspiegabile», dicono sotto choc.