Ferrara, 3 ottobre 2011 - È IN PIAZZA, davanti agli occhi di tutti. O meglio, sopra le loro teste. Ma non si vede. Il tetto del teatro Nuovo, polo culturale che affaccia proprio sul Listone, palcoscenico di artisti e festival di levatura internazionale, è fatto di amianto. La denuncia arriva proprio dai residenti della zona, cuore pulsante della città vecchia. «Molte finestre degli appartamenti del centro storico guardano proprio su quella pericolosissima ‘lamiera ondulata’. E alcuni davanzali distano circa un metro», spiega uno dei proprietari, preoccupato dalla situazione. «Qualche anno fa — continua — ci eravamo rivolti al Comune, all’assessore competente, e ci avevano spiegato che sulla copertura era stata fatta un’opera di trattamento che lo rendeva innocuo». Ma dubbi, domande e paure rimangono molti. «Soprattutto perché si parla di un’operazione che andrebbe rinnovata periodicamente. E nessuno ci tiene informati».
LÌ, sotto le intemperie, intanto proliferano e abitano numerose famiglie di piccioni. «Non sappiamo quanto questi ‘tamponamenti’ possano resistere agli agenti atmosferici, alle intemperie. Ci sono gli uccelli, c’è il muschio che cresce. E, a occhio nudo, le fibre non appaiono in ottimo stato — scuote la testa il cittadino —. Mi rendo conto che lo smaltimento dell’amianto sia molto oneroso, ma il tetto del teatro di una città che è patrimonio dell’umanità non dovrebbe rimanere così».
La copertura è d’amianto. Tutto vero. «Ma si è optato per il trattamento perché la rimozione risulterebbe molto più pericolosa — chiarisce Giovanni Fava, gestore della società del teatro Nuovo —. L’intervento è stato fatto nel 2007 e ‘scadrà’ a fine 2012. I certificati sono tutti depositati all’Usl». Una «resina che fissa le fibre, resistente al rischio che si sfilacci. Il trattamento — spiega — durerebbe 10 anni, ma data la posizione, in pieno centro storico e vicino alle case, i controlli sono stati obbligati ogni 5 anni. I residenti possono verificarlo agli atti. E l’Usl vigilerà sulla scadenza».
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