Ferrara, 23 dicembre 2011 - Partira' entro 3 mesi la sperimentazione guidata dall'angiologo ferrarese Paolo Zamboni, che ha ipotizzato un legame fra sclerosi multipla e Ccsvi (insufficienza venosa cronica cerebrospinale), un restringimento dei vasi cerebrali operabile con un'angioplastica. Il Consiglio regionale dell'Emilia Romagna - comunica oggi l'Associazione 'Ccsvi nella sclerosi multipla' Onlus, che da anni si batte
a favore della tecnica Zamboni - ha votato ieri all'unanimita' un ordine del giorno che impegna la Giunta a confermare la copertura economica per lo studio Brave Dreams (BD) coordinato da Zamboni, e a farla partire appunto entro 3 mesi. Il nome ufficiale della sperimentazione sara' 'Studio della efficacia e della sicurezza del trattamento con angioplastica venosa sui pazienti affetti da sclerosi multipla'.

Il finanziamento della ricerca 'BD', 2,5 milioni di euro - ricorda nella nota l'Associazione Ccsvi-Sm - era il grande scoglio su cui si era arenata la sperimentazione, approvata dal comitato etico da oltre un anno. Motivo di "grandissima speranza" per l'Onlus che da' voce a numerosi malati e' anche "il fatto che l'ospedale di Cona, nel quale si trasferira' tra qualche mese il Sant'Anna di Ferrara, possa diventare il centro di riferimento sicuro e affidabile per tutta Italia per le due patologie: da subito centro pubblico diagnostico e sede di sperimentazioni terapeutiche, e in un futuro luogo di eccellenza nel quale sia praticata liberamente per Ccsvi e sclerosi multipla la terapia individuata da Zamboni e da Fabrizio Salvi, neurologo dell'ospedale Bellaria di Bologna, ossia l'angioplastica dilatativa (Pta)".

Brave Dreams (in italiano 'sogni coraggiosi') e' l'acronimo di Brain Venous Drainage Exploited Against Multiple Sclerosis, che significa 'sfruttare il drenaggio venoso contro la sclerosi multipla'. Il progetto e' quello di una "sperimentazione che risponda a tutti i criteri internazionalmente richiesti perche' l'evidenza scientifica" del legame fra Ccsvi e sclerosi multipla, teorizzato da Zamboni e colleghi, "diventi inoppugnabile e accettato da tutti. Questa sperimentazione si chiama Brave Dreams e finalmente partira' - esulta l'Associazione - Cio' garantira' che il Servizio sanitario nazionale prendera' finalmente in carico i malati di Ccsvi e di sclerosi multipla".