Ferrara, 13 gennaio 2012 - “E’ scomparso stamane, all’eta’ di 90 anni, Giorgio Franceschini, deputato nella II Legislatura per la circoscrizione Ferrara-Bologna-Forli’-Ravenna”. E’ quanto si legge in una nota del Pd in cui si ricostruisce la figura del parlamentare cattolico.

Nato a Ferrara il 15 maggio del 1921, Giorgio Franceschini era sposato con Gardenia Giardini e padre di Flavia e di Dario, attuale capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati. Nel 1944 aveva costituito la prima organizzazione democratica cristiana ferrarese e come tale ha fatto parte, nella primavera del 1945, del Comitato provinciale clandestino di Liberazione Nazionale.

Nel 1946 inizia a praticare la professione di avvocato, che svolgera’ fino al 1991. Sempre nel 1946 e’ stato direttore del settimanale ferrarese Popolo Libero. Negli anni ‘50 e’ stato consigliere comunale e consigliere provinciale di Ferrara. Dal 1953 al 1954 aveva ricoperto la carica di segretario provinciale della Democrazia Cristiana ferrarese. Giorgio Franceschini aveva inoltre ricoperto varie cariche pubbliche: sindaco di Masi Torello,consigliere della Cassa di Risparmio di Ferrara, Presidente dell’ospedale di Tresigallo e presidente di vari enti ferraresi.

Abbandonata la politica attiva, si era dedicato, fino a pochi mesi fa, ad attivita’ culturali. Ha presieduto, dal 1982 al 1984, l’Accademia delle Scienze di Ferrara e, dal 1989 al 1995, l’associazione Ferrariae Decus. E’ stato presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Ferrara e presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea della sua citta’ e consigliere delle seguenti istituzioni ferraresi: Istituto di studi rinascimentali, Istituto per la storia del Risorgimento, Commissione diocesana per l’arte sacra, Consiglio di amministrazione del Lascito “Pietro Niccolini”.

Franceschini ha al suo attivo anche numerosi scritti su periodici locali e nazionali. Commendatore al merito della Repubblica Italiana e dell’Ordine pontificio di S. Gregorio Magno. Nel Febbraio 2009, Dario Franceschini, il giorno dopo la sua elezione a segretario Nazionale del Pd, giuró fedelta’ alla Costituzione nelle mani di suo padre Giorgio e sulla sua vecchia copia della Carta, davanti al Castello Estense di Ferrara, dove nel novembre 1943 furono trucidati cittadini innocenti dalle squadre fasciste.