Ferrara, 21 marzo 2012 - Un'offerta di tremila euro per non testimoniare e poter tornare a casa propria, in Romania, facendo perdere le proprie tracce. Lei è Nela Zanfira, una badante romena di 43 anni, che da tempo ha messo nei guai il parroco di Mantova don Walter Mariani, a processo nella sua città per violenza sessuale. Il religioso, già condannato in appello a sette anni e mezzo per presunti abusi nei confronti della stessa straniera, è finito a processo anche a Ferrara dove ieri è stato condannato a 8 mesi - con le attenuanti generiche e la sospensione della pena - per subornazione (reato 377 del codice penale).

La vicenda è diventata tutta ferrarese nel 2008, quando la donna si trasferì a Copparo, ospite di una famiglia. E oltre al processo per violenza sessuale, ecco questa una nuova accusa. Proprio in piazza a Copparo, stando al racconto che la donna fece in aula ad ottobre, visibilmente scossa e provata, con tanti «non ricordo» e un’interruzione tra le lacrime per un lieve malore, don Mariani le avrebbe avanzato questa proposta. «Ci siamo incontrati in piazza — spiegò la romena —, io ero accompagnata da un’amica e dal marito, quando don Mariani mi ha offerto tremila euro prima del processo a Mantova per non testimoniare e tornare in Romania. Ho subito rifiutato e me ne sono andata, poco dopo è iniziato il processo e io ho cambiato numero di telefono per non farmi più rintracciare».
 

In precedenti deposizioni, la badante aveva poi elencato le violenze subìte: tre nella casa del parroco, più di una nell’abitazione dove faceva la badante, e una all’ospedale dov’era stata ricoverata oltre un paio di mesi e dove don Walter andava spesso a trovarla. L’avvocato Sandro Somenzi, ha già annunciato il ricorso in appello. La procura aveva chiesto una condanna a 2 anni