Ferrara, 13 gennaio 2014 - Si avvicina la scadenza per il canone radiotelevisivo, ma i telespettatori ferraresi continuano ad essere abbonati... all’oscuramento delle reti. A oltre tre anni, infatti, dal passaggio al digitale terrestre continuano le lamentele e le segnalazioni di molti cittadini per l’assenza di segnale, in città come ai lidi.

Ferrara, dal basso della sua pianura, non è mai stata del resto sulla cresta dell’onda (di frequenza): città d’Italia più distante da qualsiasi rilievo montuoso, è da sempre nota fra gli addetti ai lavori come ‘nido di interferenze’. Semplicemente, quelle che una volta erano righe si chiamano oggi ‘squadrettamenti’. E così, se la montagna non va a Ferrara, è Ferrara ad adeguarsi: in via Aranova, a cinque chilometri dal centro, si staglia dall’estate del 2011 una cima alta 137 metri; è il traliccio di riferimento della città. Lì sono installati tutti gli impianti di Mediaset, mentre la Rai ha tuttora acceso un solo ‘mux’, il dispositivo da cui vengono irradiati i programmi, che può trasmettere soltanto Rai1, Rai2, Rai3, e RaiNews.

In attesa che per le altre reti l’emittente pubblica decida di attivarsi, l’unica emittente di stato pienamente in funzione si scopre essere Tele San Marino. Nel frattempo, gli affezionati di Rai Storia, Rai 5 e dei restanti canali devono accontentarsi del segnale che giunge dai colli Euganei o da colle Barbiano nel bolognese, e sperare nel meteo: la lunga distanza, infatti, unita alle temperature basse e all’umidità di cui la nostra provincia va ghiotta, incide sulla propagazione del segnale degradandolo; ed ecco spiegati i ricorrenti disagi. Dalla Rai, d’altra parte, in particolare da Rai Way, ramo dell’azienda che fornisce infrastrutture per il digitale terrestre, non arriva alcun aiuto: al relativo centralino si dichiarano completamente all’oscuro, nessuno è in grado di dare informazioni, né di indirizzare verso i responsabili di settore. «Richiamate lunedì», l’unico responso del servizio ‘RispondeRai’. Profetico nome.

La posizione disgraziata di Ferrara costringe dunque ad acrobazie ancor più ardite gli antennisti, costretti a dividersi tra più fonti di segnale; anche sul grattacielo, infatti, sopravvive un’ultima colonia di ripetitori: sono quelle di diverse piccole reti private, e del gruppo Telecom. Ed è da qui, perciò, che passa la speranza di captare La7 e le sue sorelle. Ad andare sul sicuro ci ha pensato Telestense, che sulle due torri è nata e vi mantiene una postazione, senza aver però rinunciato anche ad un posto sul traliccio di via Aranova. Di chiaro c’è solo il fatto che raccogliere i ripetitori in un unico sito sarebbe la soluzione ideale.

Il Comune, da parte propria, individuò a suo tempo l’attuale impianto ubicato nei pressi di via Pelosa e, avvertito degli ultimi problemi, si impegna a verificare nei prossimi giorni la ‘questione Rai’: «In primavera — spiega Deanna Marescotti, assessore alle Attività Produttive — dovrebbero comunque sparire dal grattacielo tutte le antenne, sia radio che tv. E’ una questione di tempo, non solo burocratico, ma anche atmosferico, occorrendo arrampicarsi fino in cima ai due tralicci-torre». Stoici o apocalittici, scettici o devoti, sono in tanti ad attendere segnali dal cielo. Nel frattempo c’è chi scrive al Carlino, fiducioso quanto meno che lo sfogo venga amplificato — visto che con il segnale ancora non c’è verso —, o chi come una giovane residente di San Martino quasi ogni sera mette su Facebook l’immagine dello schermo tv oscurato sui canali Rai, con la scritta laconica: «Assenza di segnale». C’è chi prova a smanettare da solo sul tetto, confidando nel miracolo, e chi si sobbarca nuove spese.

Luigi Pansini