CENTO
Grande successo domenica per il concerto di Umberto Tozzi alla ‘Festa di fine estate’ organizzata da Ivano e Riccardo Manservisi, che ha visto piazza Guercino gremita cantare i suoi successi ma anche canzoni meno conosciute. In scaletta, infatti, delle vere chicche che ha eseguito alla chitarra o al pianoforte, in un live acustico che ha visto Tozzi reincontrare il pubblico dopo le chiusure della pandemia e terminato a Cento. Da ‘Gloria’ a ‘Ti amo’, la platea si è illuminata di cellulari, passando per ‘Gente di mare’ e ‘Notte rosa’ senza dimenticare ‘Gli altri siamo noi’ e ‘Si può dare di più’ è stato un viaggio nella bella musica italiana, firmata da un icona mondiale che con Cento, peraltro ha un forte legame. "Quanto torno a Cento è un po’ come ritornare a casa – ci ha detto l’indomani del concerto - Ho molti amici che mi sono fatto negli anni. Vengo spesso e con piacere a registrare i miei lavori presso l’Overstudio di Raul Girotti e, inoltre il mio batterista, che lavora con me da più di 20 anni, abita proprio a Cento, il grande Ricky Roma". Attesissimo, non ha potuto esibirsi a causa della scelta del live in acustico al quale Tozzi ha voluto però mandare un saluto."Anche a Cento il pubblico mi ha regalato emozioni indescrivibili – ha detto - sono davvero felice di esser tornato sul palco dopo il lungo periodo di stop che ci è stato imposto a causa della pandemia . Spero che la musica non si fermi più. Ho sentito un pubblico entusiasta cantare ogni canzone , ne sono riconoscente". Occasione anche per curiosare nel futuro "Sto lavorando al mio nuovo album, non so quando uscirà, ma nel frattempo continuo a scrivere. Ci sono molti progetti importanti che presto verranno annunciati – ha proseguito Tozzi - Il mio sogno da realizzare? Sono davvero un uomo fortunato , con una famiglia bellissima e sinceramente la mia famiglia è il sogno dal quale non voglio più svegliarmi". E la curiosità è anche sapere cosa ne pensa della musica di oggi. "Ci sono molte cose interessanti e che apprezzo, ma tante altre che non riesco ancora capire – ha spiegato - Sicuramente ho avuto la fortuna di vivere un periodo storico irripetibile dove ogni mese uscivano delle opere straordinarie. Ora è più difficile, mancano i professionisti discografici e gli artisti di oggi non dispongono più di allenatori come il ct della nazionale Mancini".
Laura Guerra