"A Cona non più valida la precedenza per invalidi E’ stato umiliante"

Caro Carlino,

vorrei porre alla vostra attenzione una cosa che ho appreso stamattina, 20092022, recandoci, come spessissimo facciamo, in Ospedale a Cona, io e mio marito. Mio marito è invalido civile al 100%, portatore di ausilio per deambulare, abbiamo sempre, da circa due anni a questa parte, purtroppo, usufruito, come è giusto sia, della corsia preferenziale, che vige in tutti i Presidi Medici, per, appunto, invalidi e signore in stato di gravidanza. Ecco, la guardia giurata, all’entrata numero 2, alle ore 08.30 circa, ci comunicava che da oggi non era più valida la precedenza per invalidi ed altre categorie, solo per i dipendenti. Personalmente la trovo una cosa vergognosa, umiliante, indecorosa. A mio parere viene fatta in maniera che una sola guardia giurata basta per la gente che affluisce. Questo senza pensare che chi è invalido fatica a stare in piedi, magari è pure anziano, e ha patologie che lo rendono tale. Mio marito ha una patologia “pesante”, e credo proprio che lui non farà la fila, come ritengo sia giusto non la faccia nessuno nelle sue stesse condizioni. Invece di migliorare i servizi per chi già soffre di suo, si fa di tutto per rendere difficoltosa la giornata, che già lo è. Volevo, già che ci sono, dire che negli ascensori si sale in due solamente, questo è evidenziato da vari cartelli ed in più dai due dischi all’interno dell’ascensore stesso. Eppure la gente sale in 45 persone, compresi medici e infermieri, incuranti delle regole. Vorrei gentilmente una risposta.

Carla Romanini

* * *

Caro Carlino,

leggo dell’apertura all’ex Arcispedale Sant’Anna dell’ambulatorio a bassa complessità. Cosa diversa dal ‘punto bianco’ rivendicato dal sindaco Alan Fabbri come un proprio successo di mandato; ma se proprio si vogliono piantare le bandierine, il primo cittadino avrebbe dovuto riconoscere che l’input arriva in realtà dalla Regione, e riguarda tutte le città. Chissà se la sindrome del ‘mio, mio, mio’ (che non risparmia nessun politico italiano) potrà essere curata in questo ambulatorio, che non sarà un mini pronto soccorso, come si lascia intendere, ma un punto di somministrazione di pillole, cerotti, iniezioni e buoni consigli medici. Fa sorridere poi nella lettera del lettore Giacomo Giorgi la proposta di riaprire tanti piccoli ospedali dotandoli tutti di pronto soccorso, rianimazione, chirurgie. Per quanto anche io sia tutt’altro che entusiasta della scelta originaria di Cona, qui siamo alla stravaganza intellettuale.

Giorgio Manservigi