"La mia danza con il mare, tra Scilla e Cariddi". Un’anima, due vite (nuoto e diritto, sport e studio, sport e insegnamento, Perugia e Ferrara…) e la capacità di unire queste due vite grazie a un’incessante ricerca di nuove sfide personali, l’ultima delle quali è servita, prima di tutto, a scopi benefici. La protagonista della storia che segue è Simonetta Renga, docente di Diritto del lavoro e Diritto della sicurezza sociale, nonché direttrice, dal 2010 al 2018, del dipartimento di Economia e Management di Unife. Classe 1960, nuotatrice sin da giovane, lo scorso giovedì, Renga ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina. "Il mio orologio, alla fine della traversata, segnava una distanza di 3 chilometri e 300 metri". Una traversata tra onde e forti correnti, possibile solo con una preparazione specifica e con un’adeguata organizzazione, di cui si è occupata la onlus ‘Abbracciamoli’, associazione no-profit che lega lo sport alla cura della leucemia infantile. La docente e altri ventinove nuotatori da tutta Italia hanno pagato una quota alla onlus, che si è poi occupata dei vari aspetti essenziali: "Non ti lasciano solo nel mare aperto – spiega Renga –. Gruppi di tre concorrenti hanno a disposizione una barca appoggio, il medico, due ambulanze, i cronometristi del gruppo ufficiale gara, un bagnino…". Insomma, perfetto il lato organizzativo, ma imprese sportive del genere necessitano di preparazione fisica e mentale, lunghi allenamenti e tanta esperienza. Simonetta Renga ha iniziato a nuotare quando era una bambina, nella sua Perugia.
Da allora, si può dire che non abbia mai smesso: due secondi posti ai campionati italiani, diversi record regionali umbri… poi, come spesso accade ai giovani sportivi, Renga si è trovata a un bivio: continuare a nuotare o dedicarsi allo studio. Lo studio ha prevalso. Tra studenti, lezioni, pubblicazioni il nuoto, negli anni, era diventato un semplice passatempo. Questo, fino a che, lo scorso anno, non ha ritrovato su Facebook il suo allenatore di Perugia, Pierluca Maiorfi. "Ci siamo sentiti: mi ha chiesto se volessi ricominciare a nuotare sul serio. Ho risposto di sì". Grazie al cardiologo, Roberto Accardi, al nutrizionista Riccardo Borgacci, al sostegno della famiglia e dei tanti allievi, Simonetta Renga è tornata in pista. O, meglio, in acqua. E in gara: è arrivata settima ai campionati italiani di Riccione, il mese scorso. Ha vinto altre gare, ma non basta. L’obiettivo è lo Stretto: dalla Sicilia, dalla spiaggia del Pilone di Torre Faro, fino alla Calabria, cercando di sfruttare le forti correnti. "Quando parti vedi tutto: il fondale, i pesci, piccole meduse… poi, arrivi al profondo blu, al mare aperto, dove non vedi che acqua e raggi solari. In quel momento, ti rendi conto che non stai nuotando, ma danzando, al ritmo di bracciate regolari: un’esperienza che non dimenticherò mai".