Abusò della figliastra, il Comune sarà parte civile

L’annuncio del sindaco in vista del processo a carico di M’Hamed Chamek, il marocchino a giudizio anche per l’omicidio della ex compagna Atika Gharib

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L’amministrazione sarà parte civile al futuro processo a carico di M’Hamed Chamekh, marocchino accusato di aver abusato sessualmente della figlia minorenne della compagna Atika Gharib, la donna residente a Ferrara, assassinata e bruciata dallo stesso Chamek. "Come promesso – annuncia il sindaco Alan Fabbri –, il Comune di Ferrara intende dimostrare la massima vicinanza e sostegno alle ragioni della figlia e di tutti i familiari della povera Atika, avanzando richiesta di costituirsi parte civile in occasione del nuovo processo nei confronti dello stesso imputato del suo omicidio, ora imputato anche di violenze nei confronti della figlia di Atika, fatto avvenuto un mese prima dell’omicidio della madre. Lo faremo in modo convinto perché desideriamo raggiungere al più presto la verità dei fatti ed assicurare l’esecutore di tali efferatezze alla giustizia". Il nostro Comune, in virtù di una delibera di giunta che verrà approvata nei prossimi giorni, è dunque pronto a costituirsi parte civile nel futuro processo in relazione alle ulteriori imputazioni contestate davanti al tribunale di Ferrara, esprimendo "vicinanza e solidarietà alla giovane vittima, mettendosi anche al fianco di tutte le associazioni che si occupano di azioni rivolte alla prevenzione ed all’assistenza nei confronti delle donne che subiscono violenza di qualsiasi natura".

Queste le parole del sindaco Fabbri in merito al nuovo processo penale per violenza sessuale su minore che vedrà dalla prossima settimana nuovamente imputato M’Hamed Chamek, l’ex compagno di Atika Gharib, la 32enne marocchina residente a Ferrara trovata carbonizzata nel settembre 2019 in un casolare nelle campagne bolognesi al confine con Pieve di Cento.

Chamekh, lo ricordiamo, è accusato di aver usato violenza nei confronti della figlia della allora convivente, nonché di aver sottratto a quest’ultima, nell’agosto 2019, la macchina e numerosi documenti personali (passaporto, carta di soggiorno, carta d’identità, carte bancomat con relativi blocchetti assegni e passaporti delle figlie). Questa imputazione è collegata a quella di omicidio della medesima Atika, reato per il quale si procede davanti alla corte d’Assise di Bologna. Il caso delle presunte violenze sulla figliastra approderà in udienza preliminare davanti al gup Carlo Negri e al pubblico ministero Lisa Busato il 3 novembre.

Questi fatti verificatisi a Ferrara, anche a causa della connessione con l’efferato omicidio, hanno destato sdegno, turbamento e allarme sociale nella comunità ferrarese e in particolare nella popolazione femminile già colpita diffusamente dal grave fenomeno del femminicidio e della violenza contro le donne. Per queste ragioni il Comune ha deciso di costituirsi parte civile a sostegno della figlia e di tutta la famiglia di Atika.