Ferrara, abusi sessuali su una disabile. Indagati un parente e il vicino di casa

Un uomo di 74 anni e uno di 52 nei guai dopo le confidenze della vittima alla sorella. Quattro gli episodi di violenza ricostruiti

La denuncia della ragazza risale alla fine del 2018

La denuncia della ragazza risale alla fine del 2018

Ferrara, 13 novembre 2019 - Avrebbero abusato sessualmente di una ragazza disabile approfittando della sua situazione di fragilità. I fatti, oggi finiti al centro di un procedimento penale, si sarebbero consumati in quattro diverse occasioni ma sono rimasti coperti dal silenzio fino a quando la vittima non ha raccontato tutto alla sorella maggiore. Quest’ultima ne ha parlato con la madre e con altri familiari che, a loro volta, si sono rivolti ai carabinieri rivelando le terribili confidenze ricevute. Ed è proprio in caserma che gli investigatori hanno sollevato il velo sui presunti abusi sessuali accaduti in epoca precedente alla denuncia ma venuti a galla solo alla fine del 2018.

Sotto indagine due persone, un 74enne e un 52enne, entrambi italiani. Il primo è un parente e il secondo un vicino di casa della presunta vittima. L’attività degli inquirenti ha portato alla ricostruzione di diversi episodi di presunta violenza sessuale ai danni della malcapitata, affetta da una forma di disabilità psichica e oggi ospitata in una casa famiglia. I fatti contestati avrebbero avuto come protagonisti in momenti diversi ora il 74enne e ora il 52enne. Scendendo nel dettaglio delle contestazioni, al secondo vengono attribuiti due episodi. Nel primo caso, approfittando della situazione di fragilità psicologica nella quale si trovava la ragazza, l’avrebbe attirata in garage e, dopo averla spogliata, l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale. ùIl secondo episodio si sarebbe invece consumato nell’appartamento del 52enne. L’uomo avrebbe convinto la giovane a entrare da lui con la scusa di vedere i suoi gatti. Una volta dentro l’avrebbe gettata sul divano per poi abusare di lei.

Due anche i casi di violenza contestati al 74enne. In un’occasione quest’ultimo avrebbe avvicinato la malcapitata per poi toccarle le parti intime mentre in un’altra l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale nella sua cucina. A far partire le indagini sono state le confidenze della vittima alla sorella maggiore. Resoconti cristallizzati tra il novembre del 2018 e il marzo del 2019 attraverso alcune testimonianze chiave. La procura ha chiuso le indagini e ora i due rischiano il processo. Le accuse delle quali potrebbero dover rispondere sono pesanti e le difese stanno affilando le armi. Il 74enne, attraverso il suo legale, l’avvocato Emiliano Mancino, si è detto pronto a raccontare la sua verità. «Il mio assistito si ritiene estraneo ai fatti. Finora, però, non è mai stato ascoltato dagli inquirenti – osserva Mancino –. Chiederò un interrogatorio al pm perché vogliamo fare chiarezza».