Accoglienza migranti. Minori in via Gramicia. Petizione dei cittadini: "Nessuno ci ha informati"

Raccolta firme (già 100) organizzata da un gruppo di residenti "Contestiamo la mancanza di un confronto e l’imposizione". Il prefetto: "Accordo vecchio, la situazione è sempre monitorata".

Accoglienza migranti. Minori in via Gramicia. Petizione dei cittadini: "Nessuno ci ha informati"
Accoglienza migranti. Minori in via Gramicia. Petizione dei cittadini: "Nessuno ci ha informati"

di Cristina Rufini

É il tema caldo del momento. Anzi forse lo è da anni e a seconda dei periodi si rinfocola con l’intensificazioni degli sbarchi. E Ferrara non fa eccezione. L’ultimo timore, in città, arriva da un gruppo di cittadini, residenti nella zona di via Gramicia e limitrofe, che chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni su alcuni timori che riguardano l’allestimento di un centro di accoglienza per migranti nella stessa via. A tal punto da decidere di organizzare una petizione – che al momento avrebbe ricevuto circa cento sottoscrizioni – per opporsi al centro che attualmente ospita minori non accompagnati. Si tratta di un accordo che risale al 2015, nell’ambito Sai, tra Comune di Ferrara e la cooperativa Cidas che ne ha la gestione. Minori che si trovavano in un’altra zona e che di recente sono stati trasferiti proprio nella struttura di via Gramicia. Creando subbuglio tra chi vive nei dintorni, soprattutto perché avendo chiesto spiegazioni alle istituzioni non hanno trovato risposte. Il punto cruciale è proprio questo: non avere ricevuto informazioni, anche dopo averle chieste. Non contestano la necessità di integrazione, i residenti, ma l’imposizione.

"Purtroppo ci si vede costretti – si legge nel testo – a promuovere tale petizione in quanto tale centro verrebbe aperto nella suddetta località senza avere informato i cittadini, facendo tutto senza il ben che minimo ascolto della comunità che è venuta a conoscenza di ciò per puro caso e in sordina". Poi il punto centrale: "Vogliamo sottolineare – si legge ancora – che nessuno vuole impedire l’accoglienza, che è giustissima, ma per essere fatta bene innanzitutto non deve essere imposta, dando l’impressione di operare quasi di nascosto e soprattutto senza considerare il contesto circostante". Cioè i cittadini. Nel documento danno anche alcune indicazioni sui motivi che creano preoccupazione.

"Questa zona, è priva di mezzi pubblici – viene evidenziato - illuminazione, asfalto decente, e soprattutto è isolata non tanto perché lontana dalla città ma perché molto poco considerata anche solo dall’ordinaria manutenzione...ci sono luoghi migliori e sicuramente metodi migliori per affrontare le criticità dovute ai flussi migratori che non contemplano l’andare a gravare su piccole comunità già provate, e perdi più senza essere state informate". Chiedono rassicurazioni, prima di tutto, i residenti.

"Non si tratta di una situazione gestita direttamente dalla prefettura – spiega il prefetto Rinaldo Argentieri – ma fa parte di un accordo in ambito Sai, che risale a qualche anno fa tra Comune e una cooperativa, e che accoglie quindi solo minori non accompagnati. Per sua natura, perciò, non potrà accogliere altri soggetti che non abbiano queste caratteristiche. Peraltro mi risulta essere una struttura ben organizzata e gestita da una cooperativa che per conoscenza diretta, è molto attenta".

La conferma che si tratta di una sistemazione che fa capo a un accordo vecchio arriva anche dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Nicola Lodi. "Lo abbiamo spiegato poco tempo fa – sottolinea Lodi – Si tratta di un accordo tra amministrazione comunale e la cooperativa che la gestrice, che risale al 2015. Prima i minori erano sistemati in un’altra zona e da poco sono stati trasferiti lì, in un immobile che è stato organizzato al meglio".

Probabilmente, forse, se prima del trasferimento, considerando che i residenti si erano mossi per avere informazioni, fossero state date, gli animi non si sarebbero scaldati a tal punto. I residenti non contestano la necessità di accogliere, ma che questo avvenga nel rispetto dei cittadini. Intanto nei giorni scorsi, in città sono arrivati altri 23 profughi.