Ferrara, 1 agosto 2018 - Dalle parti del Caffè Vienna, in via Bologna, la voglia di parlare è poca. I minuti concitati di lunedì sera sono ancora impressi nella mente di chi in quel locale ci lavora. «I ragazzi che sono intervenuti sono naturalmente scossi – ci viene detto – ma sono tornati regolarmente al lavoro. È stato un brutto episodio che solo per un caso non si è trasformato in tragedia».
La sensazione, però, è che più che il Caffè Vienna, sia l’intero quartiere ad essere sotto scacco: chi spaccia attraversa quell’arteria d’asfalto ogni sera, sui marciapiedi in bicicletta, spaventando i residenti. «Non se ne può più – riprendono dal bar –: la situazione sta diventando incontrollabile. E la cosa maggiormente preoccupante è che questa gente, armata di coltelli, non ha nulla da perdere».
Ed effettivamente, la voce secondo cui gli aggressori di lunedì fossero armati in maniera pesante (si parla anche di una pistola) è confermata da alcuni testimoni oculari. Persone normali, che frequentano i locali della zona ogni giorno, ma che adesso hanno molta paura a parlare. La tentata aggressione dell’altra sera, però, è solo l’ultimo di una serie di episodi che inizia seriamente a preoccupare: «Tutti sanno cosa succede – denunciano in molti – ma nessuno sembra voler far nulla».
Ferrara, ieri regolamento di conti nella piazza dello spaccio. “Richiedente asilo” massacrato da suoi connazionali. Secondo la sinistra siamo troppo duri. Sbagliato, leggi attuali non lo sono abbastanza, con #DecretoSicurezza cercheremo di rimediare. 👉🏻 https://t.co/nPfl9gIk48 pic.twitter.com/AcSxhxY6MA
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 31 luglio 2018
Così la vita prosegue, ma con l’angoscia che la prossima volta l’epilogo di un’azione simile possa assumere caratteri più drammatici.