Accordo Ausl-medici di base "Così mettiamo un argine alla mancanza di professionisti"

Firmato il patto tra l’azienda e le sigle che rappresentan i sanitari di medicina generale

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L’azienda Usl e le organizzazioni dei medici di Medicina Generale, insieme per far fronte alla carenza dei professionisti sul territorio. È stato firmato dalla direttrice di Ausl e Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, Monica Calamai, e dai presidenti di Fimmg Claudio Casaroli e Snami Nicola Ucci, un accordo finalizzato a limitare le difficoltà per i cittadini ad avere il ‘proprio’ medico di fiducia, attraverso una maggiore operatività dei professionisti, anche specializzandi, nell’assistenza ai pazienti. L’accordo prevede in primo luogo misure per i medici che frequentano la scuola di specialità in medicina generale, per i quali sono previste facilitazioni rispetto alla didattica e il riconoscimento dell’attività che svolgeranno da convenzionati, anche ai fini del necessario periodo di attività pratica.

Rivisti, inoltre, i massimali, che salgono a mille assistiti per i medici iscritti al primo anno, 1.200 per quelli del secondo anno e 1.500 per quelli del terzo. Fondamentale in quest’ambito l’attività di tutoraggio effettuata dai medici senior. Novità positive anche sul fronte retributivo ed organizzativo. Al fine di incentivare l’accettazione di incarichi provvisori da parte dei medici, la Regione assicura loro la medesima retribuzione dei medici con incarico a tempo indeterminato; l’Ausl si impegna inoltre a dar loro supporto per trovare sedi idonee, a riconoscere le indennità di personale infermieristico e amministrativo anche se il medico cessato, che viene sostituito, non avesse avuto personale di supporto, nonché a riconoscere le facilitazioni legate all’adesione alle medicine di gruppo. Per i medici che già rivestono il ruolo di sostituti, il massimale potrà salire da 1.500 a 1.800 assistiti già dai primi due anni di convenzionamento, qualora operino in zone disagiate o in cui sia andato deserto un bando per la sostituzione di altro medico che cessa il servizio.

La maggior presenza di collaboratori di studio e personale infermieristico sarà incentivata economicamente anche per supportare la presa in carico dei pazienti cronici e complessi. L’accordo riguarda però anche i professionisti inquadrati nel Ruolo unico di Assistenza Primaria a rapporto orario: Medicina dei Servizi Territoriali, dell’Emergenza Sanitaria Territoriale e dell’Assistenza negli Istituti Penitenziari. Questi professionisti potranno avere un massimale orario pari a 38 ore a settimana (saranno in questo caso a rapporto esclusivo con l’Azienda); quelli ancora specializzandi potranno avere incarichi da 12 o 24 ore settimanali se iscritti al primo anno e fino a 38 ore settimanali se iscritti al secondo o al terzo. L’accordo ferrarese recepisce inoltre l’istituzione a livello regionale del Tavolo permanente per l’analisi e interventi di semplificazione e deburocratizzazione delle attività correlate alla cura ed assistenza

"La sanità del futuro – così Calamai – sarà sempre più centrata sulla prossimità e personalizzazione delle cure e su efficaci percorsi di medicina e assistenza territoriale. Il recente Decreto 77, il Pnrr e il Piano sociale e sanitario regionale vigente vanno in questa direzione, ribadendo tra l’altro l’importanza dei medici di medicina generale. Con l’accordo che abbiamo sottoscritto valorizziamo il loro ruolo nella sanità ferrarese e mettiamo in campo strumenti per contrastare la nota carenza di questi professionisti e dare risposte più celeri agli assistiti quando uno di loro va in pensione".