
A destra, Giuseppe Costa quando fu insignito del premio ’Fedeltà al Lavoro’
Nel pomeriggio aveva collaborato all’abbellimento della via per la processione della Madonna a Codigoro, dialogando con le vicine, ma al passaggio del corteo stranamente non era sulla porta come faceva sempre. Un gruppo di ragazzi passando per via Trieste hanno visto la luce accesa e all’interno dell’abitazione l’uomo disteso a terra.
La chiamata ai carabinieri è arrivata di conseguenza: giunti sul posto, nella speranza di salvarlo, hanno sfondato la porta trovando esanime Giuseppe Costa di 87 anni. Si è spento in questo modo il codigorese che nel 1961 si sposò con Cleofe e nello stesso anno si trasferì con la moglie ad Arcore, in provincia di Milano, dove iniziò a lavorare presso le acciaierie Falk, prima come operaio elettronico e poi come capo reparto elettrico con mansione impiegatizia. Successivamente si spostò in Valtellina dove venne assunto alla Siderval. La moglie – spesso si sentiva, dalla loro abitazione cantare imsieme a lui – era scomparsa una decina d’anni fa. Sul posto, oltre ai carabinieri, sono giunti i vigili del fuoco e l’ambulanza, ma i sanitari ne hanno potuto constatare solo il decesso. "Sono addoloratissima – dice il sindaco Alice Zanardi – per la sua scomparsa, era una persona speciale, buonissima, silenziosa e per anni sempre disponibile nel mondo del volontariato".
Tre anni fa l’amministrazione comunale gli aveva conferito, durante la sagra di Santa Croce, il premio "Fedeltà al Lavoro", poiché per tanti anni il Comune si era avvalso della preziosissima collaborazione di Giuseppe Costa, punto di riferimento nella gestione elettrica del teatro Arena e della biblioteca "G. Bassani" di Codigoro. Alla morte del padre, insieme alla moglie, decise di ritornare a Codigoro per stare accanto alla madre e ritrovare le radici da cui non si era mai del tutto separato. Grazie ad un fortuito incontro con l’allora assessore Mariacarla Bertarelli, dopo il pensionamento, iniziò la collaborazione col Comune. Da allora e sino al 2020, Giuseppe diventò una presenza costante e preziosa, un punto di riferimento fondamentale, che da dietro le quinte del teatro e della biblioteca, intrecciava cavi e fili, illuminava la scena e amplificava le voci per puro volontariato.
Claudio Castagnoli