Addio a Lugli, il ricordo di Varese "Gli anni all’Ariosto, le letture, il cinema e le nostre gite in bici"

Lo studioso ripercorre passioni e valori che l’hanno unito in vita all’amico scomparso. L’esponente del movimento nonviolento è morto mercoledì al Lido di Spina. Aveva 81 anni.

Addio a Lugli, il ricordo di Varese  "Gli anni all’Ariosto, le letture,  il cinema e le nostre gite in bici"

Addio a Lugli, il ricordo di Varese "Gli anni all’Ariosto, le letture, il cinema e le nostre gite in bici"

di Ranieri Varese

Lo strappo lacerante della morte ci fa troppo spesso dimenticare l’umanità di chi è scomparso, gli strumenti intellettuali, la conoscenza, le curiosità, le propensioni che hanno consentito di raggiungere quei risultati che vogliamo segnalare e ricordare non solo a noi stessi ma anche ad altri. Retoricamente costruiamo dei modelli: è giusto che sia così, ma corriamo il rischio di perdere la complessità umana di chi vogliamo fermare nella memoria. Forse non è futile tentare di ricostruire percorsi e momenti. Ho conosciuto Daniele Lugli più di sessanta anni fa; entrambi allievi del Liceo Classico Ariosto. Daniele era bravo in tutto: dalla matematica, retta dal terribile Rosina, alle lettere. Io ero un mediocre allievo, subito bocciato. Nostro punto d riferimento era la professoressa di lettere Gabriella Pizzo la quale ha certamente contribuito alla nostra formazione e al nostro impegno civile anche dopo la frequentazione ginnasiale. La abbiamo ritrovata come esponente di ‘Unità Popolare’ un movimento che ebbe vita breve, dal 1953 al 1957, che aveva ai nostri occhi il merito di avere fermato la ‘legge truffa’ e di non essere una struttura gerarchica e condizionante.

Un successivo luogo di incontro e di formazione fu la sezione ferrarese del Movimento Federalista Europeo; il dottor Spina, Ettore Signorini, Sante Granelli, Marco Bondesan, Anna Giubelli e tanti altri che la mia memoria di vecchio non sa più richiamare. Mio padre era amico di Capitini in casa nostra erano presenti i suoi libri e i suoi inviti. La sua biblioteca era accessibile e Daniele ne fu abbondantemente fruitore: lì prese a prestito e lesse i primi testi del filosofo perugino. Andavamo continuamente al cinema; ricordo vecchi film, come Le avventure del capitano Blood dove ci fece discutere la frase: “il mondo contro di noi, noi contro il mondo”. Fumavamo le nazionali semplici o le alfa. Lunghe gite in bicicletta con Claudio Ceccoli, Piero Cavazzini e altri ancora. Avevamo i primi interessi sentimentali. Ricordo che a Rossana, che poi diventerà sua moglie, Daniele regalò l’abbonamento al Mondo.

Molti hanno già detto sia della sua attività professionale sia del impegno politico e civile, dalla segreteria della Amministrazione Provinciale alla Presidenza del Movimento Non Violento. L’aver fatto scelte diverse non ha impedito che il legame costruito in anni tanto lontani si mantenesse saldo e costante sino ad oggi; continuerà ancora per quel poco tempo che resta a noi suoi amici. Non posso non citare un suo ultimo messaggio di solidarietà in occasione della mia esclusione da un convegno dedicato a Cicognara: “non mi meraviglio delle canagliate delle canaglie, né della pavidità dei pavidi. Neppure tu credo. Un abbraccio. Una volta ci vediamo. Daniele”.

* studioso di storia dell’arte e già direttore dei Musei civici di arte antica di Ferrara