FERRARA
"Venite subito, sta picchiando la mamma". Sono più o meno le parole con cui una bambina si è rivolta al carabiniere che le ha risposto all’altro capo del telefono. E’ stata lei a far scattare l’intervento dei militari dell’Arma di Portomaggiore nell’abitazione dove si stava consumando l’ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia. Una escalation drammatica di segnalazioni e denunce che negli ultimi giorni ha fatto registrare una preoccupante impennata. Solo tra giovedì e venerdì i carabinieri avevano raccolto sei denunce, a fronte di segnalazioni e richieste di intervento ben superiori. E già era un record. Nelle ore successive, cioè nella notte tra venerdì e ieri, altri episodi hanno richiesto di intervenire per evitare il peggio.
Quando i militari dell’Arma sono arrivati nella casa indicata dalla piccola, hanno trovato addosso alla madre di 43 anni i segni evidenti delle percosse, mentre l’uomo si era già allontanato dall’appartamento. La donna ha spiegato che l’accesa lite, poi degenerata, era stata provocata dal pagamento di alcune bollette delle utenze domestiche. La vittima non ha però al momento voluto sporgere denuncia nei confronti del compagno. Poco dopo, intorno a mezzanotte, un secondo intervento dei militari, nel Mezzano, dove una coppia di cinquantenni stava violentemente litigando per questioni di gelosia: sono stati riportati alla calma dai carabinieri e hanno deciso di trascorrere la notte in luoghi separati. E’ passata poco più di un’ora, quando alla centrale operativa dei carabinieri è giunta l’ennesima richiesta di intervento. Questa volta a suppplicare i carabinieri una madre che abita a Ferrara, la quale ha raccontato di essere stata offesa pesantemente, picchiata e minacciata dal figlio, che probabilmente era in preda ai fumi dell’alcol.
Ma quando i militari dell’Arma sono giunti nell’appartamento indicato, si sono trovati di fronte l’anziana che si è riservata di denunciare in un secondo momento. Sempre nella notte, infine, i carabinieri hanno rintracciato in un’abitazione di Pontelagoscuro un cinquantenne della provincia di Siracusa, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsbaile di una serie di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex compagna. Condotta che non deve avere interrotto se pur essendo così lontano dai luoghi dei maltrattamenti, viene ritenuto pericolo per l’incolumità della sua ex. Così il cinquantenne è stato arrestato e trasferito nel carcere di via Arginone.
Cristina Rufini