"Alberi e lavaggio strade. Ecco come ci difendiamo"

L’assessore Balboni: "La pianura Padana trattiene polveri e agenti atmosferici"

Dall’emergenza al tentativo di trovare una soluzione. Sono state tante, in questi anni, le strategie che il Comune ha messo in campo per tentare di contrastare l’inquinamento ambientale. A partire dai ‘banalissimi’ blocchi temporanei del traffico, finendo con il progetto europeo Air Break. Il trend, come mostrano i dati qui accanto, è tutt’altro che incoraggiante benché gli sforzi, come ricorda l’assessore all’Ambiente, Alessandro Balboni (nel tondo), siano stati tantissimi. "Il problema del nostro territorio – illustra l’amministratore – è che la pianura Padana, per la sua conformazione orografica, trattiene tutti gli agenti atmosferici inquinanti che vengono prodotti e i venti non riescono a dissipare questa concentrazione di polveri. Una concentrazione che, non a caso, è per lo più presente nei territori del Nord Italia. Luoghi nei quali gli sforamenti sono più evidenti". Stando ai dati che Arpae ha fornito al Comune, emerge che i principali fattori inquinanti per il nostro territorio sono le caldaie domestiche e lo smog delle auto. Il restante, proviene da altre fonti inquinanti: il comparto produttivo.

Sotto il profilo del contrasto ai gas di scarico delle auto – al di là, appunto, dei blocchi temporanei – Balboni ricorda che "l’amministrazione sta provvedendo al lavaggio delle strade con prodotti enzimatici, che fissano al suolo le polveri sottili, in modo da evitare che si diffondano nell’aria". Tant’è, prosegue l’assessore, che "dai dati che abbiamo raccolto sappiamo che gli sforamenti dei limiti di concentrazione di polveri sottoli hanno una maggiore incidenza nei giorni in cui il lavaggio o non viene effettuato o è sospeso". Dunque non si tratta di percezione, ma di dati oggettivi. Sì perché negli ultimi mesi sono state installate qualcosa come sessantacinque centraline per il monitoraggio ambientale. Quindici collocate su suolo pubblico e altre cinquanta distribuite a privati. "Stando a quanto emerge dai rilevamenti – prosegue – nelle aree in cui facciamo i lavaggi o in cui abbiamo avviato un’opera di forestazione urbana, abbiamo notato una diminuzione dei livelli di emissione di almeno il 20% rispetto ai periodi precedenti".

A proposito di forestazione urbana, sono stati circa diecimila gli alberi piantumati dall’amministrazione nel corso di questi ultimi quattro anni. E, parallelamente, "abbiamo fatto partire delle campagne di educazione ambientale e abbiamo sostenuto i cittadini che scelgono la mobilità sostenibile. I rimborsi chilometrici, sono arrivati fino a sessanta euro al mese". Da ultimo, ma non meno importante, il progetto Air Break. Un piano europeo che si articola in diverse fasi, in cui Ferrara – specie sul versante delle soluzioni urbane green – ha ottenuto importanti riscontri. Tanto che, Gabriele Lelli, docente Unife, porterà il modello della città a un forum europeo come esempio virtuoso.

f. d. b.