Alcol alla guida, cade l’accusa Ubriaco in auto a motore acceso "Era fermo, nessuna colpa"

Il giovane era stato sottoposto all’alcoltest dopo una serata trascorsa in discoteca. Patente ritirata e denuncia, l’inchiesta finisce in archivio. La difesa: "Verdetto educativo" .

Alcol alla guida, cade l’accusa  Ubriaco in auto a motore acceso  "Era fermo, nessuna colpa"

Alcol alla guida, cade l’accusa Ubriaco in auto a motore acceso "Era fermo, nessuna colpa"

Alza il gomito durante un serata in discoteca e, all’uscita, decide di fermarsi qualche ora in macchina per smaltire la sbornia. Un comportamento che poteva costare molto caro al protagonista di questa vicenda se l’inchiesta a suo carico per guida in stato di ebbrezza non fosse finita in un nulla di fatto. Il caso si è infatti chiuso alcuni giorni fa con l’archiviazione del procedimento penale da parte del giudice, un verdetto in linea con la richiesta della procura. Secondo il pubblico ministero, per contestare la guida in stato di ebbrezza è necessario accertare che l’automobilista "abbia in precedenza deliberatamente movimentato il mezzo in area pubblica". Insomma, l’accusa non regge se non si riesce a dimostrare che l’automobile si sia mossa prima dell’accertamento. E, in questo caso, non era possibile dimostrarlo con certezza.

Il fatto risale alla notte tra il 27 e il 28 gennaio. Il giovane (assistito dagli avvocati Filippo Maggi e Alessandra Alberti) trascorre la serata al Renfe e, una volta uscito, raggiunge la propria auto parcheggiata nel piazzale di un distributore di via Bologna. Dopo aver messo in moto per avviare il riscaldamento della macchina, non sentendosi in condizioni di guidare decide di attendere la mattina fermo nello spiazzo. Intorno alle 6, una pattuglia dei carabinieri lo raggiunge per un controllo, sottoponendolo all’alcol test. Il risultato è positivo. Scattano quindi la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente. I legali del ragazzo impugnano subito il decreto prefettizio di ritiro della licenza di guida, ottenendo ragione dal giudice civile. Parallelamente si battono per l’archiviazione sul fronte penale, centrando il risultato. "Un provvedimento giuridicamente ineccepibile in quanto sviluppa in maniera convincente un consolidato orientamento giurisprudenziale – così l’avvocato Maggi –. Tale decisione veicola anche un significato educativo: sanzionare le situazioni realmente pericolose e non anche chi, consapevole di aver bevuto, non mette a rischio l’incolumità propria e altrui".

f. m.