STEFANO MANFREDINI
Cronaca

Ali Aden si presenta alla città: "Spal, ti riporto subito in alto"

L’imprenditore è pronto per il grande salto: "I biancazzurri, il mio sogno. In due o tre anni torneremo tra i professionisti. I Colombarini? Un onore".

Da destra, l’ex portiere di serie A Marco Ballotta, con l’imprenditore Ali Aden Entrambi, dalla provincia modenese, sono pronti a sposare il progetto X Martiri

Da destra, l’ex portiere di serie A Marco Ballotta, con l’imprenditore Ali Aden Entrambi, dalla provincia modenese, sono pronti a sposare il progetto X Martiri

Ali Aden esce allo scoperto. L’imprenditore nato a Napoli 45 anni fa, scioglie le riserve e punta a diventare il presidente della nuova Spal attraverso un progetto che coinvolge la X Martiri e il Terre di Castelli, la società modenese di cui è proprietario. "Mi sembra giusto presentarmi ai ferraresi e ai tifosi biancazzurri – spiega –. Ho la mamma italiana e il papà somalo: per questo il mio nome è arabo. Ma sono battezzato col nome di Francesco. Ho tre figli e sono titolare di diverse aziende che fatturano 70 milioni e operano principalmente nel campo dell’edilizia: quella storica è la ResinSystem che si occupa di lavorazioni in resina per grossi gruppi automobilistici. Negli ultimi anni il nostro core business è l’attività immobiliare: compriamo aree per costruire appartamenti e ville, per poi rivenderle. Inoltre, ho un magazzino edile e una serie di investimenti".

Il calcio cosa rappresenta? "Una passione enorme. Non sono il classico patron che mette i soldi e li lascia gestire ad altri: voglio avere il controllo di quello che viene fatto, perché le società sportive vanno gestite come le aziende".

Che significa la Spal? "È un sogno che spero di riuscire a realizzare. Al Terre di Castelli l’obiettivo era scalare qualche categoria, ma avevamo quale limite a causa dei problemi con le infrastrutture. Ferrara invece è la piazza ideale".

Cosa si sente di promettere? "Garantisco che le società che gestisco non falliranno mai. I risultati non sono mai una certezza, ma ho la presunzione di affermare di poter riportare la Spal tra i professionisti nel giro di due o tre anni. Sono consapevole di assumermi un rischio mediatico, ma per Ferrara sono pronto a prendermi questa responsabilità".

Che rapporti ha con i Colombarini? "Non ci conosciamo ancora personalmente, ma so che sostengono il nostro progetto attraverso la X Martiri e sono orgoglioso di avere un partner del genere".

Dal Terre di Castelli chi arriverebbe a Ferrara? "Abbiamo una squadra già allestita per competere per il vertice in Eccellenza, con 22 giocatori sotto contratto: costruire un organico all’ultimo momento sarebbe un grosso rischio. Quella sarà l’ossatura della Spal, anche se chiaramente qualche giocatore di categoria superiore lo inseriremo. Ma attenzione, perché questo campionato non si vince con gente affermata che scende dai professionisti. La squadra comunque è già molto forte, con due ottimi attaccanti come Guidone e Karapici".

Ballotta ci sarà? "Certo, Marco sarà un uomo di campo: vedremo con quale ruolo. Al Terre di Castelli non abbiamo una struttura complessa come invece servirà alla Spal".

Come si sta sviluppando la partnership con la X Martiri? "Alla grande, loro si occuperebbero del settore giovanile come hanno fatto nel corso degli anni: mi ha colpito il loro progetto per il vivaio".

Stefano Manfredini