
di Lauro Casoni
Onore a tutti i vincitori che sabato scorso hanno trionfato regalando tante soddisfazioni alle proprie contrade conquistando gli ambiti quattro Palli. Ma non è sfuggito al numeroso pubblico di quella che è già passata come una edizione storica, l’esempio più concreto di gioia che un evento come il Palio deve saper trasmettere: Alice Rizzo, nove anni, "putta" della contrada del Rione San Paolo, ultima arrivata, felice come la vincitrice, con un sorriso coinvolgente che ha saputo farsi amare da tutta piazza Ariostea. Il padre Giovanni, leccese di origine ma ferrarese di adozione, racconta com’è iniziata questa avventura.
"In fondo – spiega al Carlino – è nato tutto grazie all’interessamento di un amico di mia moglie Elisa, che un giorno ha visto correre Alice in una di quelle competizioni dedicate agli alunni delle scuole elementari, niente di agonistico perché non siamo associati a nessuna società sportiva, piccole competizioni organizzate proprio per famiglie con bambini. Sicuramente hanno notato più il carattere che non la prestazione sportiva. La sua voglia di impegnarsi sempre cercando comunque di divertirsi in ogni momento. Così ci hanno proposto di cominciare a pensare anche a questa ipotesi di cui non conoscevamo nulla: correre al Palio". E’ stato difficile convincerla? "Assolutamente no! Ne abbiamo parlato con lei subito, non l’abbiamo forzata in nessun modo perché così piccola, confrontandosi con altre ragazze più grandi, avevamo paura che potesse rimanere delusa. Non ci ha pensato due volte e ci ha risposto: ci provo!".
Come avete spiegato a una ragazzina così giovane che, oggettivamente, le probabilità di vincere erano nulle? La contrada vi ha aiutato in questo?
"La contrada si è dimostrata una grande famiglia e assieme a loro siamo stati chiarissimi con Alice, le abbiamo spiegato subito che lei era lì per divertirsi, che le altre ragazze erano troppo grandi e veloci da battere ma che lei doveva fare la sua gara: corri più forte che puoi, corri come se tu avessi un ’cagnone’ cattivo che ti vuole mordere. Lei si è messa a ridere e ha risposto: va bene!".
Sarà per voi una esperienza estemporanea o avete pensato di continuare a frequentare le atmosfere di Contrada?
"Siamo arrivati quasi per caso a conoscere questa realtà veramente da poche settimane ma ora vogliamo rimanere. Non lo facciamo solo per Alice ma anche per noi genitori perché abbiamo trovato un ambiente sano. Accogliente".
Con Nicola Reuter Palazzo (nella foto mentre abbraccia la putta all’arrivo), responsabile delle corse dei putti abbiamo approfondito il clima che si respira nei giorni precedenti alle corse.
"Inizialmente ero in difficoltà. Avevamo perso per infortunio la nostra putta sulla quale avevamo puntato per tutto l’anno, Marisol Fortini, tre settimane prima della corsa del Palio. E Alice era troppo giovane, troppo piccola. Poi ci siamo lasciati convincere dalla sua voglia di competere, dal suo carattere positivo, dal suo sorriso e allora, perché no? E’ stato un successo".
La soddisfazione più grande? "Quando finite le gare, Francesco Bigoni il nostro trionfatore nella corsa dei putti, che è già un campione anche nel carattere, di sua iniziativa ha preso la propria coppa e l’ha data ad Alice dicendole: hai vinto tu!".