Alla Caritas duecento vestiti sequestrati

I capi erano stati recuperati dalla guardia di finanza durante un’operazione anti-contraffazione. Ora andranno alle famiglie bisognose

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La lotta al crimine, in certe occasioni, può anche tramutarsi in un piccolo grande gesto di solidarietà. Lo hanno dimostrato di recente i finanzieri del comando provinciale di via Palestro. Nei giorni scorsi, infatti, le fiamme gialle hanno consegnato alla Caritas diocesana oltre duecento articoli tra calzature, camicie, polo e pantaloni con false griffes di noti brand quali Nike, Ralph Lauren, Gucci, Armani, K Way, Colmar. Si tratta di capi di abbigliamento che erano stati sequestrati nel 2019 dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ferrara nel corso di una operazione a contrasto del commercio illegale di merce contraffatta.

Il tribunale estense, a seguito della conclusione dell’iter processuale che ha portato alla sentenza definitiva di condanna emessa a carico dei responsabili di quel reato di contraffazione, dopo aver appurato che i capi di abbigliamento sequestrati si trovavano in buono stato di conservazione e non erano dannosi per la salute, ha raccolto e condiviso la proposta del comando della guardia di finanza di autorizzarne la donazione a scopi benefici in favore della Caritas ferrarese, per la successiva distribuzione solidale.

I prodotti in questione, privati dei marchi contraffatti oggetto delle attenzioni dei militari delle fiamme gialle, saranno quindi consegnati alle famiglie bisognose della comunità ferrarese, recando loro un piccolo conforto in vista anche dell’imminente stagione invernale che, alla luce dell’attuale contesto emergenziale innescato dalla crisi russo-ucraina, si prospetta alquanto difficile e problematica.

"L’iniziativa – fanno sapere dal comando di via Palestro – testimonia la vicinanza e l’attenzione della guardia di finanza verso le fasce più deboli della popolazione per dare un segno tangibile di come i beni sequestrati, che erano il frutto di attività illecite, possano, anziché essere distrutti, essere destinati alla collettività nel segno del bene comune e della solidarietà vera per chi vive situazioni di difficoltà, in piena sinergia con le associazioni del terzo settore, come la Caritas". Ecco quindi che quei vestiti creati per essere venduti in maniera illegale, inizieranno ora una nuova vita, dalla parte della legalità e in aiuto di chi, in questa difficile congiuntura, ha più bisogno.