Allagamenti frequenti e danni stimati per oltre cinquantamila euro: questa è la situazione che viene segnalata al Carlino dai residenti di via Santa Margherita, nella zona nord-est di Ferrara, da ormai quattro anni vittima delle sempre più avverse condizioni meteorologiche. Solo negli ultimi tre anni la via ha registrato quattro gravi allagamenti – con l’acqua che ha fatto irruzione negli edifici per oltre un metro e venti centimetri – che hanno richiesto l’intervento congiunto dei vigili del fuoco, della protezione civile, del consorzio di bonifica e di Hera per svuotare gli edifici. Ormai da tempo i residenti della zona, confluiti successivamente nel Comitato Allagati esteso a tutta la parte orientale della città, sottopongono il problema all’amministrazione comunale, evidenziando l’inadeguatezza della rete idrica e la necessità che questa venga urgentemente potenziata per far fronte alle abbondanti precipitazioni. I residenti hanno inoltre tenuto traccia dei danni arrecati dagli allagamenti: vetture rottamate e muri danneggiati, così come mobilio, elettrodomestici e altri oggetti finiti sotto l’acqua, per un totale di perdita, da loro stimato, di oltre cinquantamila euro. Ai danni già citati si aggiungono il cattivo odore e lo sporco di cui le strutture si sono impregnate, essendo l’acqua a contatto con le fognature. Nel corso degli anni, i residenti hanno svolto autonomamente interventi a loro spese, fra cui videoispezioni, pulizia professionale delle condotte private e paratie antialluvione: disperate contromisure che nulla hanno potuto contro l’incalzare dell’acqua.
Tuttavia, quando il quartiere è sommerso, chi paga il prezzo più alto è Domenico, un ragazzo disabile in carrozzina e residente della via, che per uscire di casa si avvale di uno specifico ascensore, puntualmente fuori uso quando il piano terra è invaso. Per lui l’impossibilità di spostarsi liberamente non termina quando la via si svuota e l’ascensore viene ripristinato: l’automobile di Domenico, che è realizzata su misura per le sue esigenze e che gli è indispensabile per circolare in città, è spesso inservibile nei giorni immediatamente successivi agli allagamenti in quanto danneggiata, facendo sì che Domenico non possa muoversi dai pressi della sua abitazione.
Negli scorsi mesi gli incontri partecipati dai membri del comitato, dall’amministrazione comunale, da Hera e dal consorzio di bonifica sono stati diversi. L’ultimo si è svolto ai primi di agosto, quando Alessandro Balboni, vicesindaco di Ferrara e assessore con deleghe a Opere pubbliche e Infrastrutture, ha presentato un progetto da oltre duecentomila euro per intervenire strutturalmente nella zona est della città, particolarmente interessata dagli allagamenti dal momento che, ad oggi, dispone di un sistema idrico obsoleto e insufficiente rispetto alle reali necessità di quel tratto urbano. Il progetto si compone di più tavoli di lavoro che si occupano di zone circoscritte, valutando caso per caso le condizioni dei quartieri e i conseguenti interventi alle tubazioni e ai fossi. Nonostante l’annuncio e il rinvio ad un nuovo confronto – che si sarebbe dovuto svolgere a settembre, ma che non è mai avvenuto nonostante i solleciti – i residenti di Santa Margherita non hanno più avuto notizie da agosto e rimangono sospesi nell’incertezza e nel timore che le piogge della stagione autunnale possano bloccarli in casa ancora una volta.
Benedetta Ruiba