Alleanza Pd-Azione, Bova non corre "Ho scelto di non essere candidato"

Il coordinatore provinciale dei calendiani: "Con i dem massima intesa. Al lavoro per nomi e programma"

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Questa volta non giocherà per se. Ma si ritaglierà il ruolo di ’regista’. O, come usa dire adesso, di ’king maker’, per la designazione dei candidati. Alberto Bova, coordinatore provinciale di Azione, mette le mani avanti e mette nero su bianco la sua posizione circa l’alleanza stipulata tra Carlo Calenda ed Enrico Letta. "Con il Pd – dice Bova – anche a Ferrara c’è sempre stata massima sintonia, seppur nell’indipendenza dei progetti e delle proposte politiche. Ora che abbiamo sancito l’alleanza, il lavoro dovrà essere comune e senza sosta per arrivare a candidature serie e autorevoli che possano costituire un argine ai populisti". Su questo però, Bova è molto chiaro: "Non mi candiderò – spiega – . Tuttavia, prenderò parte attiva alle discussioni sulle persone da presentare". La notizia della coalizione è fresca, dunque non c’è ancora stato modo di confrontarsi tra i livelli locali. "Senza dubbio – conferma il coordinatore provinciale dei calendiani – incontrerò i segretari provinciale e comunale del Pd, Minarelli e Talmelli, per un confronto sui temi e su come condurre i prossimi passi di questa campagna elettorale estiva". Il Pd, nel frattempo, ha già proposto le candidature di Paola Boldrini, Antonio Fiorentini e Marcella Zappaterra. E, a livello nazionale come a livello locale, non c’è dubbio che in termini di consenso il Pd goda ancora di un buon appeal. Eppure, secondo Bova, "se Azione fosse andata da sola, a livello nazionale, avrebbe preso moltissimi voti". Dunque la decisione di allearsi con il Pd è stata fatta "per l’interesse esclusivo del Paese e dei cittadini. Per dare loro una classe dirigente in grado di guidarli con responsabilità, nel solco dell’agenda Draghi".

f. d. b.