Il palazzo della Pretura potrebbe tornare a vivere con i fondi del Pnrr. "A Portomaggiore c’è carenza di spazi per il volontariato", era il tema dell’interrogazione nell’ultimo consiglio comunale presentata da Elisa Cavedagna, capogruppo di Centrodestra Civico. L’esponente della lista civica aveva evidenziato come la Casa del Volontariato, ricavata dalla trasformazione dell’ex scuola media di via Fiume, è ormai diventata insufficiente a contenere tutte le richieste del Terzo settore. "Sono circa sessanta – aveva aggiunto – una grande risorsa per la nostra comunità, ma non possiamo mortificarle. In via Fiume c’è anche la sede della Polizia Locale, sacrificata dalla ristrettezza di ambienti adeguati, oltre al fatto che non è insonorizzata". Il sindaco Dario Bernardi ha ammesso il problema: "Accolgo la sollecitazione, effettivamente gli spazi sono limitati. Non per la sede della Polizia Locale, che è stata recentemente oggetto di ristrutturazione, con un investimento di 40 mila euro finalizzato all’adeguamento della saletta interna, ma mi rendo conto che è poco. Per questo abbiamo candidato il palazzo ex Pretura ai fondi del Pnrr".
E’ un retaggio del Novecento, quando la cittadina portuense era stata scelta per la posizione baricentrica per tanti servizi pubblici: sede dell’Enel, caserma dei carabinieri e dei vigili del fuoco, ospedale, Ufficio del Registro e Imposte dirette e anche una pretura. Con il declino demografico e la politica di contenimento delle spese a scapito delle sedi periferiche, sono rimaste a Portomaggiore solo le due caserme e il palazzo della pretura, rimasto desolatamente vuoto. Il comune di Portomaggiore non dispone delle risorse necessarie per un intervento di ristrutturazione di questa portata, che si aggira su alcuni milioni di euro. Ecco perché si punta sui fondi del Pnrr.
Franco Vanini